venerdì 15 marzo 2013

11 Report Settimana 18 22 Marzo 2013

Commento sintetico della settimana di consuntivo

Ennesima settimana positiva per le borse .

L'America si mantiene sul livello dei massimi proseguendo il rally più lungo dal 1996, addirittura il Dow Jones ha registrato una serie di massimi storici uno dietro l'altro raggiungendo i 14500 punti.

Dal fronte macroeconomico sono giunti alcuni dati macro come le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione ancora scese  anche questa settimana a quota 332.000 dalle 342.000 , meglio delle attese pari a 350.000, quindi sono scese di 10 mila unità e i prezzi alla produzione industriale sono aumentati a febbraio dello 0,7% dal mese precedente vengono interpretati in modo positivo dagli investitori.

Si sta verificando però una situazione di ipercomprato quindi nel breve potrebbe esserci un ritorno delle quotazioni a livelli più bassi.

Anche l'Europa sulla scia di Wall Street continua la sua corsa a rialzo, anche se l'ennesimo paese della UE , Cipro, si trova in difficoltà sul debito sovrano.

Ecco così l' Unione Europea deve  affrontare questo problema, nella speranza di evitare il defaut con una svalutazione sul tipo di quella avvenuta in Grecia.

La maggior parte del finanziamento dovrebbe andare al settore bancario, che ha bisogno di essere ricapitalizzato anche a causa della svalutazione dei bond greci.

Dopo il declassamento della agenzia di rating di Fitch del nostro paese, arrivano i dati macro che indicano per l' Italia una diminuzione del Pil nel 2012 del 2,8% rispetto all’anno precedente, oltre le attese pari a -2,7%.

Anche la Francia ha avuto una diminuzione della produzione industriale a 1,2% su base mensile rispetto al +0,9% di dicembre.

In Portogallo a causa della diminuzione dei consumi privati e delle esportazioni si è avuto il dato peggiore dal 1975, Pil diminuito del 3,2% nel 2012.

In Grecia Il Pil ha subito nel 4Q 12 una contrazione annua del 5,7%, ma si attendeva al -6% .

Sempre nella penisola ellenica il tasso di disoccupazione è aumentato nel 4Q12 al 26% dal 24,8% del trimestre precedente.

Nell’arco dei 12 mesi, il tasso di disoccupazione è salito del 5,3%.

Come se non bastasse nell’Eurozona la produzione industriale a gennaio ha mostrato un calo dell’1,3% su base annua , ma il dato non ha avuto un incidenza negativa sulle borse , anzi hanno proseguito il rialzo perché le attese erano pari a -2%.

In Asia brilla soprattutto la borsa del Giappone, grazie alla speranza della continuazione dell' allentamento monetario dopo che il parlamento ha approvato la nuova leadership della Bank Of Japan.

In borsa di recente si è visto un rimbalzo del comparto immobiliare che si pensa dovrebbe beneficiare della politica reflazionistica del premier Abe.

Lo yen ha toccato un nuovo minimo di tre anni e mezzo contro il dollaro (96,10).

Si attendono nuovi minimi dopo una nuova mossa di allentamento monetario dalla Bank of Japan.

La guerra delle valute, così viene chiamata l'allentamento delle varie banche centrali, in atto tra Paesi Occidentali e Orientali che puntano a svalutare le proprie monete sostenendo così le esportazioni.

La Cina già in passato è stata richiamata dagli Stati Uniti per una rivalutazione dello Yuan, ma il governo cinese ha sempre fatto orecchie da mercante, anche se a causa della forte esportazione avuta nel recente passato la moneta cinese si è comunque rivalutata.
Se non ci fosse stata la volontà politica a mantenere uno yuan basso chissà oggi di quanto si sarebbe rivalutato.
Comunque si può dire che ancora prima degli Stati Uniti è stato il governo cinese che ha iniziato questo intervento sul forex.

La Cina oggi è il maggior partner commerciale e primo concorrente a livello mondiale del Giappone e il governo cinese si è subito lamentato dell' allentamento monetario voluto da Abe.

In febbraio le esportazioni cinesi sono cresciute ad tasso annuo del 21,8%, la domanda è se riuscirà a mantenere questo livello con una rivalutazione dello yuan.

Ma già questa settimana una raffica di dati negativi è giunta a sorpresa dalla Cina, dove la produzione industriale risulta rallentata nei primi 2 mesi del 2013 salendo del 9,9% dal +10,3% di dicembre, sotto le attese a +10,5%, questo si è riflesso sulle quotazioni della borsa che ha chiuso in negativo.

Invece anche grazie all'aumento a gennaio  di 0,3% su mese  e un calo del 5,8% su base annuale della produzione industriale in Giappone e delle aspettative degli investitori su nuovi allentamenti monetari, anche questa settimana il bilancio della borsa è positivo.

Dal forex debolezza della sterlina grazie all' allentamento della Bank of England, per lo stesso motivo dello yen, soprattutto contro dollaro, e dell' euro.

Per quanto riguarda le commodities c'è stato un ulteriore apprezzamento del natural gas, il petrolio è anche cresciuto, anche se permane in una congiuntura negativa, mentre l'oro non riesce a decollare e rimane in una posizione di debolezza.


Euro dollaro giornaliero

Come preannunciato la settimana scorsa nel post , questa ottava è stata di consolidamento dall' ipervenduto che si era venuto a creare.
Adesso è possibile che anche le prossime sedute siano in questo stretto trading range.
La successiva resistenza si trova  a 1,31 la prima e quella successiva a 1,3140, ma quella veramente importante è posta in area 1,34 .
A ribasso il superamento di 1,29 può portare il cambio verso il supporto di area 1,27.

Chiusure mercati

Dax---------------8.042------(+0,65%)
Cac --------------3.844 -----(+0,18%)
Dow Jones------14.511------(+0,72%)
SP500-------------1.560------(+0,58%)
Ftse Mib---------16.061------(-0,90% )
Nasdaq 100-------2.798-------(-0,16%)
Euro dollaro-----1,3056------(+0,37%)
Oro---------------1.591$------(+0,30%)
Petrolio---------93,50$-------(+1,90%)
Nikkei-----------12.475------(+0,98%)
Hang Seng------22.533-------(-2,36%)

SP500 giornaliero

L'indice americano sopra al top di settimana 1563 potrà continuare almeno sino a 1574 punti.
Anche se si registra una situazione di ipercomprato non è detto che non continuerà il rialzo.
Viceversa il supporto più vicino è quello posto in area 1545, ma solo una discesa sotto 1480 punti aprirà la strada per un inversione di trend.

  Dax giornaliero
 L'indice di Francoforte dopo 6 sedute che hanno sfiorato quota 8.000 punti, sul finire della settimana ha avuto la forza di rompere tale livello.
Resistenza a rialzo 8075 punti che una volta superato  il successivo livello è in area 8150 punti.
Supporto a 7.900 punti e se venisse superato solo la perdita del supporto  in area 7.500 punti si aprirà una fase negativa.

Ftse Mib giornaliero

In Italia il debito pubblico a gennaio ha toccato un nuovo massimo storico a EUR2.022,7 mld,
 in crescita di EUR34 mld rispetto al mese precedente.
L'indice di Milano sta creando un supporto che potrebbe essere l'nizio di un nuovo rally.
Sotto i 15.400 punti si apre una nuova fase negativa, viceversa sopra 16.800 punti si potrebbe rivedere la luce verso i 18.000 punti.


Calendario degli eventi macroeconomici della settimana in corso http://online.wsj.com/mdc/public/page/2_3063-globalEconomicCalendar.html

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