venerdì 22 febbraio 2013

8 Report settimana 25 Febbraio 1 Marzo 2013

Commento sintetico della settimana di consuntivo

Settimana difficile quella appena trascorsa, con i primi due giorni di positività dei mercati , poi i due successivi arriva una ondata di vendite e ripresina nell' ultima giornata della settimana, come a dire..........ma ci siamo sbagliati!?!
Veniamo da un lungo periodo di positività dei mercati azionari, che si sono apprezzati continuativamente da luglio 2012, valido in particolar modo di Wall Street, potrebbero essere i primi segnali di una possibile inversione, attendiamo conferme dall' analisi tecnica.
Dall' economia europea è già diverso tempo che arrivano dati preoccupanti, infatti i mercati azionari del vecchio continente hanno cominciato una lenta discesa da fine gennaio.
In Europa si sentono pesantemente gli effetti della contrazione economica, ma la fiducia sulla possibilità di buone notizie provenienti da oltre oceano, per uscire tutti da questo momento difficile era sino ad ora palpabile sui mercati.
Ma questa settimana una sequela di notizie arrivate a metà settimana, hanno innescato un brutto movimento ribassista durato solo due giornate, ma potrebbero essere l'inizio di un movimento più consistente.
Le indicazioni arrivate dalle Minute della Fed, indicano possibili cambiamenti nell'allentamento quantitativo nel mese di marzo , significa che stanno arrivando i primi dubbi sulla volontà di mantenere la politica espansiva che dal 2009 ad oggi ha tenuto in piedi la borsa americana. Ricordiamo che Wall Street è ai massimi economici a 5 anni.
Congiuntamente la pubblicazione di dati macroeconomici poco incoraggianti, come le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione in aumento e superiori alle previsioni degli analisti, il superindice inferiore alle attese; l' indice di Philadelphia , cioè l'indicatore del settore manifatturiero statunitense, affondato a febbraio a -12,5 pts, hanno creato un veloce sell off creando due giornate particolarmente difficili per le borse di mezzo mondo.
Comunque bisogna ancora capire se questi siano opportunità di acquisto o di vendita, cioè gli indici nel lungo periodo sono ancora impostati a rialzo e questo è particolarmente vero per gli indici statunitensi, mentre se guardiamo l'Europa, c'è chi va meglio e chi peggio, perché gli indici azionari riflettono l'andamento dei vari paesi della zona Euro.
In Europa è arrivata anche la pubblicazione dei dati delle PMI europee che ha ulteriormente raffreddato le speranze per una uscita rapida dalla recessione.
Infatti risulta essere a 47,3 punti a febbraio dai 48,6 di gennaio, mentre si attendeva un dato di 49 punti.
Ricordiamo che il livello 50 punti sono il limite tra recessione ed espansione dell' economia.
In queste condizioni soprattutto in Europa i grandi investitori aspettano prima entrare in acquisto, così sono partite le vendite che hanno affossato soprattutto la borsa italiana su cui pesa anche l'incognita del risultato elettorale di questo week end.
Dal fronte valutario continua l'apprezzamento del dollaro su euro, in particolar modo dopo la dichiarazioni di Bernake  e sembra voler rialzare la testa il decennale tedesco, il bund.
A dire il vero , anche nei momenti migliori,non è mai sceso sotto quota 141.
Aggiungiamo che la Francia sembra avere problemi con i conti pubblici e come ha detto il suo Ministro dell'Economia non vuole "aggiungere l'austerità alla recessione", forse richiederanno una maggior quantità di tempo per rientrare visto che ha detto in conferenza stampa "Ci sono le condizioni per chiedere un rinvio dell'obiettivo nominale previsto sul 2013" in termini di deficit, sopra tutto in presenza di un calo della crescita economica che abbia avuto un impatto sui suoi conti pubblici.
Sul fronte commodities , assistiamo ad un rientro delle quotazioni del petrolio che comunque si mantengono sopra a 90 dollari a barile, ma il mercato più penalizzato è stato quello dell'oro.
Chiude sotto 1.600 dollari l'oncia  e si trova ad un passo da un area di minimi importantissimi(1520/30) che farà da spartiacque da un possibile inizio di ribasso di lungo periodo e la continuazione del rialzo del lungo periodo.


Euro dollaro giornaliero

Continua la discesa dell' euro,  causata dei dati economici non certo brillanti dell'eurozona e dalla dichiarazione di  Bernake, Governatore della Federal Reserve di una possibile riduzione nel mese di marzo di QE.
Come si vede dal grafico il supporto dato dalla trend line disegnata è stato bucato ed ora il possibile approdo di questo ribasso è area 1.3050.
Aree di resistenza sono: 1,3260, poi 1,3320 e 1,34 ,ma solo il superamento di 1,3490 può invertire l'andamento.

Chiusure mercati
Dax---------------7.661------(+0,85%)
Cac --------------3.706------(+1,25%)
Dow Jones------13.986------(+0,07%)
SP500-------------1.515------(-0,33%)
Ftse Mib---------16.233------(-1,56%)
Nasdaq 100-------2.734-------(-1,04%)
Euro dollaro-----1,3189------(-1,28%)
Oro---------------1.576$------(-2,50%)
Petrolio---------93,35$-------(-3,45%)
Nikkei----------11.505------(+0,98%)
Hang Seng-----22.782-------(-1,83%)

SP500 giornaliero
Questa settimana l'America ha avuto un giorno in meno di borse aperte a causa del President day.
Si vede come dopo aver fatto un nuovo top a 1531 martedì 19 febbraio, ha effettuato una virata a 180° ed è andata a ritestare un area di supporto molto importante 1495 punti da cui ha successivamente rimbalzato.
Il trend è potentemente rialzista e sino a che non ci saranno chiusure sotto 1.495 punti  c'è solo la possibilità di vedere nuovi rialzi. Come dicevo anche la settimana scorsa siamo in area di massimi quindi attenzione perchè quando partiranno i ribassi l'inversione sarà sul tipo di quella vista in questa ottava. I supporti 1495 e resistenze 1531 punti.
Dax giornaliero
La trenline è stata toccata nel minimo di giovedì e con il rimbalzo di venerdì sembra tenere. Se la settimana prossima non vengono bucati i minimi di giovedì è anche possibile vedere un minirally dell'indice di Francoforte. Quindi un importantissima area di supporto si trova a 7550, e se dovesse essere bucata si vedranno nuovi minimi. Viceversa un area di resistenza è quella posta a 7.750, livello al quale è stato bloccato nel rialzo di mercoledì. Ftse Mib giornaliero
L'indice di Milano dopo aver toccato quota 16.000 punti venerdì ha avuto un rimbalzo che ora diventa una resistenza statica. Questo livello se dovesse essere bucato si potrebbero innescare ulteriori discese sino a aree 15850 /15800 punti, oltre il quale si innesca un trend ribassista. Il movimento effettuato è stato molto brusco e repentino chissà quanto condizionato dalle attese di tipo politico . Decisivo sarà l'esito elettorale e difficile una previsione quindi dell' andamento del mercato, perché se una certa positività viene espressa nell' andamento di altri indici, per quello italiano invece molto ardua una previsione.



Calendario degli eventi macroeconomici della settimana in corso http://online.wsj.com/mdc/public/page/2_3063-globalEconomicCalendar.html

sabato 16 febbraio 2013

7 Report settimana 18 22 Febbraio 2013

Commento sintetico della settimana di consuntivo.

Settimana priva di significativi elementi per incidere sull' andamento delle borse.

Quelle europee risentono della recessione economica e pur rimanendo in territorio positivo hanno un momento di riflessione che comporta una discesa dei prezzi , oltre Atlantico e in Asia continua la fase di estrema positività che in cui la pausa di riflessione consiste in moderati rialzi.

La volatilità rimane sempre bassa e questo significa che i rialzi continueranno.

Dopo la chiusura dei mercati venerdì 8  è arrivato da Fitch  il giudizio “BBB” sul merito di credito della Spagna con outlook negativo perchè “il debito non è destinato a scendere nel medio periodo, perché c’è incertezza sul proseguimento del consolidamento economico, a causa di una recessione più lunga e profonda del previsto e di un deterioramento fiscale provocato dall’intensificazione della crisi europea”.

Mentre questa settimana  da un altra agenzia di rating, la SP ha confermato il giudizio “BBB+/A-2” dell’Irlanda, alzando però l’outlook da Negativo a Stabile.
Secondo l’agenzia lo swap del debito che  riduce il rischio legato al costo del debito stesso e a quello di rifinanziamento è destinata a sostenere il consolidamento fiscale di medio termine.

La notizia più importante che ha inciso soprattutto sulla borsa di Francoforte è stata quella del calo del PIL tedesco nel quarto trimestre del 2012 allo 0,6% e su base annua si attesta è praticamente vicino allo zero, quindi piena stagnazione.  ricordiamo che l'anno scorso il Pil tedesco ha registrato un andamento del 3,2% e due anni fa del 4,2%.

Chiaramente anche la Germania risente della recessione dei paesi più deboli dell' area euro e della loro contrazione dei consumi.

Il cambio euro dollaro  ha risentito della riduzione del Pil tedesco e ha raggiunto un minimo, ma sil suo target di breve sembra quello di volersi appoggiare sulla trend line blu.

Sul fronte delle commodities arriva un primo allert dalla quotazione dell' oro che questa settimana è sceso molto, ma la sua tendenza rialzista non è stata compromessa e  c'è un importante supporto in      area 1.550/1.520 dollari l'oncia.

Il petrolio invece continua la sua corsa a rialzo.

Euro dollaro giornaliero

In questa ottava è continuata la discesa e il valore dell' euro  è arrivato a toccare 1,33 su dollaro. Nell'ultima seduta c'è stata dai minimi una reazione positiva e la chiusura settimanale è allo stesso livello della settimana scorsa.
 Nel breve è possibile uno scivolamento sino alla trend line disegnata.
Qui il supporto da non perdere in area 1,32  potrebbe innescare uno stop alla fase di ribasso per assistere ad un successivo rimbalzo .
A rialzo il vero livello di resistenza da superare è l'area 1,3450 corrispondente alla chiusura della candela del 12 febbraio 2013.

Chiusure mercati

Dax---------------7.593------(-0,80%)
Cac --------------3.660------(+0,12%)
Dow Jones------13.981------(+0,27%)
SP500-------------1.519------(+0,25%)
Ftse Mib---------16.489------(-0,85%)
Nasdaq 100-------2.764-------(-0,37%)
Euro dollaro-----1,3368------(+0,03%)
Oro---------------1.610$------(-3,50%)
Petrolio---------96,12$-------(+0,92%)
Nikkei----------11.330------(+1,02%)
Hang Seng-------23.445-------(-1,23%)

  Sp 500 giornaliero

Ennesima settimana positiva. Piccoli segnali di cedimento sono arrivati venerdì, ma niente di significativo.

L'indice americano sembra non perdere smalto anche se da un punto di vista ciclico dovremmo essere sui massimi e il tempo comincia a chiamare a ribasso.

Se questo dovesse nel breve verificarsi, il supporto in area 1495 diventa un punto significativo da monitorare, mentre  a rialzo con il superamento di 1512 si avrà un ulteriore allungo.

Dax giornaliero

La borsa di Francoforte sta presentando una certa debolezza nelle ultime 2 settimane.

Si sta muovendo da otto sedute in un range di prezzi di circa 200 punti , tra  7580e 7700.

La perdita a ribasso del minimo del box sopra disegnato potrebbe portare il dax a ridosso della trend line blu disegnata in area 7500, che parte da molto lontano, dal minimo giugno 2012 e rivisitata con il minimo di novembre 2012.

A rialzo invece la resistenza si trova in area 7700 cioè livello del massimo del 13 febbraio 2012.

Ftse Mib giornaliero

Nonostante la discesa che l'indice di Milano ha effettuato dai massimi si trova molto vicini alla trend line disegnata in blu e per questo la  struttura tecnica di breve termine  viene vista in modo  neutrale.

Da un punto di vista grafico, solo il superamento della resistenza a 16.830 potrebbe innescare un rialzo .

Diventa invece molto pericolosa  una discesa al di sotto di 16.500 in quanto può innescare una correzione fino al supporto di area   16.400-16.200 punti.

Il cedimento del supporto posto a 16.200 punti fornirà poi un nuovo segnale ribassista.

Calendario degli eventi macroeconomici della settimana in corso http://online.wsj.com/mdc/public/page/2_3063-globalEconomicCalendar.html

venerdì 8 febbraio 2013

6 Report Settimana 11 15 Febbraio 2013

Commento sintetico della settimana di consuntivo.

La giornata più rappresentativa della settimana è stata quella di giovedì 7 febbraio, giornata in cui il Governatore della Bce ha lasciato i tassi d'interesse fermi a +0,75%.
I mercati si sono comportati in modo altalenante, sino a che Draghi non ha parlato, ribadendo che l'inflazione risulta essere sotto controllo, la ripresa economica avverrà nella seconda metà del 2013 e attualmente l'economia della eurozona risente di una certa debolezza,(d'altronde due giorni prima i dati su PMI servizi, della eurozona era a 48,6 pts, quindi sotto 50 pts si è sempre in contrazione) la reazione dei mercati azionari è stata positiva, infatti sono andati a rialzo per poi ritracciare perdendo e chiudendo come il mercato italiano con segno negativo.
La borsa di Wall Street ha avuto in un primo momento lo stesso andamento dei mercati europei, ma con l'annuncio arrivato dal mercato del lavoro , in cui la richiesta livello dei sussidi sulla disoccupazione è stata inferiore alle attese, gli indici americani hanno chiuso nella zona dei massimi. In Italia il PMI sceso a 43,9 pts (attese a 45,8) da 45,6 di dicembre per il ventesimo mese consecutivo di contrazione nel settore.
In Spagna il PMI è cresciuto a 47 (da 44,3).
In Francia a 43,6 da 45,2.
In Germania, a 55,7 pts (da 52), quindi in espansione.
Nel Regno Unito a 51,5 pts, in espansione.
Negli Stati Uniti l’analogo Ism segna una continua espansione a 55,2 pts, anche se in leggero rallentamento da dicembre (55,7).
Ecco qui spiegate le varie differenze degli indici azionari.
Gli Stati uniti primi in classifica dove gli indici hanno fatto una leggera pausa, ma sul finire della settimana smentisce il suo momento di stanca.
Le   borse europee hanno ritracciato, ma senza arrivare a livelli ritenuti preoccupanti, un solo leggero rallentamento.
Il fatto eclatante avvenuto nell'ottava appena trascorsa è il rientro dei prezzi dell' euro contro dollaro che dopo aver toccati 1,37 è tornato sotto 1,34
Per ora l'Europa ha scelto la strada dell' austerità sull' eredità lasciata dalla Bundesbank alla Bce, rifiutando le politiche monetarie espansive intraprese da altri paesi, in primis gli Stati Unii e in secundis più di recente da Giappone .
Come già detto in precedenti post, questa scelta favorisce alcuni paesi della zona euro, stati come la Germania ancora in grado di produrre ed esportare, ricordiamo che  in fase espansiva, ma altri paesi ne vengono sfavoriti come l‘Italia o Spagna , o la Francia che a causa del cambio sfavorevole, rischiano di veder ridotto il proprio Pil.
Proprio questa settimana Hollande, il Presidente francese,  aveva chiesto "una politica sui cambi" più attiva .

http://ilcontagio.wordpress.com/2013/02/07/cosa-sta-accadendo-in-grecia/



Euro dollaro giornaliero Dopo il superamento di quota 1,37 nella giornata di venerdì 1 Febbraio il cambio questa settimana è tornato indietro. In parte complice l'iper comprato lunedi' è cominciata l'inizio della discesa, successivamente con il discorso di Draghi, il Governatore della Bce, l'euro ha continuato a perdere rispetto al dollaro.
Il trend rimane comunque forte ed ancora non ha toccato quei livelli da cui potrebbe rimbalzare ,ma se questo non dovesse avvenire e se venissero bucati ecco la continuazione della discesa.
L'area più vicina che potrebbe fungere da supporto è quella posta in area 1,3260/1,33.
Viceversa a rialzo una forte resistenza è a quota 1,35.

Chiusure mercati

Dax---------------7.652------(-2,30%)
Cac --------------3.649------(-3,28%)
Dow Jones------13.969------(-0,27%)
SP500-------------1.516------(+0,29%)
Ftse Mib---------17.318------(-2,60%)
Nasdaq 100-------2.772-------(+0,34%)
Euro dollaro-----1,3366------(-2,43%)
Oro---------------1.668$-----(+0,25%)
Petrolio---------95,0$------(-0,82%)
Nikkei----------11.1165-------(-2,00%)
Hang Seng-----23.2152-------(-2,68%)

SP 500 giornaliero

L'indice americano dopo i primi giorni di pausa continua il suo rialzo volendo fare nuovi massimi

Il Dow Jones invece pur avendo toccato i 14.000 punti non è ancora riuscita a chiuderci sopra.

Pur non contestando la forza di questo mercato non è comunque da escludere che non possa avere un ritorno dei prezzi che oramai da mesi vedono solo nuove vette.
Gli operatori potrebbero su qualche notizia prendere profitto per ritentare l'ingresso su livelli più bassi.
Area di supporto a 1390/1396.

Dax giornaliero

La discesa di lunedì ha portato i prezzi sotto il livello di supporto a 7.700 punti .
Per ora è riuscito a rimbalzare da 7530 ma non è escluso un ulteriore  fase di ribasso che  potrebbe portare i prezzi a ridosso della trend line disegnata in area 7470/7500 punti.
Viceversa la resistenza a rialzo è in area 7770 punti.
Ftse mib giornaliero

Il ritracciamento dell'indice di Milano lo ha portato ad appoggiarsi sulla trend line disegnata da cui sembrerebbe aver trovato un buon punto di supporto e se nella prossima settimana se dovesse non tornare più sotto il minimo degli ultimi giorni, dobbiamo pensare che è partito un altra fase rialzista.
Solo il superamento a rialzo della resistenza 17.200 punti potrebbe proiettarlo a 18.000 punti.

  Calendario degli eventi macroeconomici della settimana in corso http://online.wsj.com/mdc/public/page/2_3063-globalEconomicCalendar.html

sabato 2 febbraio 2013

Report 5 Settimana 04 08 Febbraio 2013

Commento sintetico della settimana di consuntivo

 Settimana con le principali piazze finanziarie che hanno avuto un duplice andamento.
Wall Street registra l'ennesima chiusura settimanale con segno più, come le principali borse asiatiche, il Giappone in grande spolvero, mentre frena l'Europa ed è andata in particolar modo male per la borsa di Milano, dove hanno pesato i pessimi risultati di di Saipem che ha rivisto a ribasso le stime sull' utile 2012/2013, portandosi dietro anche la controllante Eni.
Dalle vicende del Monte dei Paschi,  Moody's ha dato il rating Ba2, sotto osservazione per un possibile downgrade.
 In questa ottava arriva l'annuncio sul PIL americano che si è contratto dello 0,1% nel quarto trimestre dell’anno 2012, il tasso più basso dagli ultimi tre anni.
 La borsa americana sempre più scollegata dalla realtà continua a salire e non ci sono segnali nè di rallentameno, nè di cedimento, anche perchè la Fed ha lasciato i tassi fermi tra lo 0% e lo 0,25% , ribadendo la prosecuzione del programma di acquisto di asset per 85 miliardi al mese, suddivisi tra acquisti di Treasury e MBS (titoli cioè garantiti da mutui ipotecari).
 Bernanke ha detto che non ci sarà nessun cambiamento strategico da parte della Federal Reserve e il mare di liquidità che inonda i mercati perdurerà sino a che non si ridurrà la disoccupazione al 6,5% attualmente si trova al 7,8%. Questo sta facendo indebolire il biglietto verde nei confronti dell' euro, ma non dello yen, perchè la politica monetaria del governo del Sol Levante risulta essere ancora più aggressiva. Contemporaneamente si assiste ad un fenomeno strano, l’Europa che si trova ad essere l'economia più debole ha la valuta più forte.
 Si dice che alla Germania, che esporta soprattutto nell' eurozona, la forza della moneta unica non crea nessun disturbo, anzi ne sarebbe agevolata nell' acquisto delle materie prime come il petrolio, che si sono apprezzate, ma pagandole in dollari in parte viene assorbito il loro aumento con la forza dell' euro.
Per le economie più deboli, come l'Italia o la Spagna è tutta un'altra storia, questo super euro non favorisce certo le esportazioni e servirebbe per migliorare la bilancia commerciale e per far ripartire l'economia, e per migliorare l'introito delle casse dello stato.
 Quando l'Italia aveva la Lira il meccanismo della svalutazione ha molto aiutato la nostra economia.
 Ora non abbiamo la possibilità di utilizzare nei momenti di crisi questo meccanismo, ma essendo inseriti in un agglomerato di stati sovrani, gli interessi e le necessità sono per ognuno diversi e soccombe il più debole. Sarebbe molto diverso se alla moneta unica corrispondesse uno Stato unico, come accade per gli Stati Uniti d'America, le differenze tra una regione e l'altra, esistono anche lì, ma vengono assorbite dall' intero stato e le necessità della nazione vengono prese in considerazione in modo complessivo.
Dai dati macro della zona euro l'indice Gfk sulla fiducia dei consumatori tedeschi migliora in febbraio a 5,8 pts, sopra le attese.
Rimane invece invariata la fiducia dei consumatori in Francia, mentre se si osserva l’indice che misura la fiducia economica nella Zona Euro è passato da 87,8 a 89,2 pts, sopra le attese degli analisti.
Anche il sentiment dei consumatori è salito a -23,9 pts da -26,3, in linea con le attese, ma quello delle imprese è passato da -14,2 a -13,9 (attese a -13,5).
 Nonostante queste statistiche positive sono arrivate questa settimana le vendite al dettaglio della Germania, che hanno mostrato in dicembre un calo del 4,7% su base annua, dopo la flessione dello 0,6% della precedente rilevazione.
 Questo dato risulta essere oltre il triplo di quanto atteso dal mercato (-1,5%), questo non è certo un buon segnale di salute economica nemmeno per la nazione più forte d'Europa, forse cominciano anche loro a sentire l'effetto dello strozzamento che hanno avuto i paesi periferici, che hanno dovuto ridurre gli acquisti e questo comincia a farsi sentire nelle loro esportazioni.
 Nella Zona Euro, il tasso di disoccupazione a dicembre risulta dell'11,7%, stabile rispetto al mese precedente (dato di novembre rivisto rispetto all'11,8% comunicato il mese scorso).
Anche se in Germania il tasso disoccupazione dalle ultime rilevazioni è diminuito al 6,9%.
 Negli Stati Uniti, dal rapporto dell' Adp, gli occupati nel settore privato sono cresciuti di 192.000 unità a gennaio,la stima era di 165.000 occupati, meglio delle attese, ma è stato rivisto a ribasso il dato complessivo di dicembre a +185.000 dalla precedente lettura di +215.000.
L'indice Chicago Pmi è risultato pari a 55,6 pts , ben sopra le attese di 50,5.
 In questa settimana si è assistito che alcuni indici europei come  eurostoxx 50 , Cac e Ftse Mib hanno la volatilità implicita maggiore della volatilità storica, ma non così per il Dax , che come gli indici americani e come il Nikkei  è il contrario.
 Questo crea ancora più incertezza , per il futuro prossimo ed anche probabile sfasamento tra i vari indici come accaduto in questa ottava.
Attualmente i vari mercati sono in  ipervenduto ed anche da un punto di vista ciclico si è molto vicini ai massimi, sarebbe logico attendersi un rientro dei prezzi, ma con il continuo intervento delle banche centrali  lo stanno ritardando e se avverrrà la  correzione probabilmente sarà di scarsa entità.

Euro dollaro giornaliero

La galoppata del cambio euro dollaro vede un dollaro sempre più debole e il probabile approdo potrebbe essere il  ritorno a 1,45.
Area di resistenza 1,37 e se viene superata1,39.

Viceversa se ci fosse un rientro dato dall'ipercomprato il primo supporto in area 1,36 successivamente 1,3550.

Chiusure mercati

 Dax---------------7.833------(-0,33%)
 Cac --------------3.773------(-0,14%)
 Dow Jones--------14.018------(+1,00%)
SP500-------------1.512------(+0,80%)
ùFtse Mib---------17.318------(-2,60%) 
Nasdaq 100-------2.762-------(+0,65%)
 Euro dollaro-----1,3660------(+1,57%) 
Oro---------------1.668$-----(+1,35%)
Petrolio---------97,62$------(+1,62%)
 Nikkei----------11.315-------(+5,00%)
 Hang Seng-------23.722-------(+2,32%)

SP 500 giornaliero

I massimi per fare il doppio massimo si trovano in area 1550/1575.
Controllando  la volatilità implicita  che è più bassa della volatilità storica, è probabile la prosecuzione del rialzo.

Area di resistenza 1521 successivamente 1547,viceversa la successiva area di  supporto a 1500/1496.

Dax giornaliero

L'indice di Francoforte dopo i primi quattro giorni di flessione sulla scia degli altri indici europei venerdì ha tentato il recupero dei massimi della settimana precedente.

A rialzo la prima resistenza  a quota 7870, poi su successivo allungo area 8.000.

A ribasso invece è importante che l'indice reagisca al supporto  posto a 7.730 perchè una chiusura sotto tale livello potrebbe innescare una reazione ad ulteriori vendite.

Ftse Mib giornaliero

L'indice di Milano ha avuto nella giornata di mercoledì una notevole perdita sul notizie del profit warnng di Saipem.

Da un punto di vista grafico il primo livello da superare per un recupero delle quotazioni sono 17.500 punti.

A ribasso invece  il primo supporto si trova a 17.000 punti.
Quello successivo a 16.800 punti.


 Calendario degli eventi macroeconomici della settimana in corso http://online.wsj.com/mdc/public/page/2_3063-globalEconomicCalendar.html