venerdì 22 febbraio 2013

8 Report settimana 25 Febbraio 1 Marzo 2013

Commento sintetico della settimana di consuntivo

Settimana difficile quella appena trascorsa, con i primi due giorni di positività dei mercati , poi i due successivi arriva una ondata di vendite e ripresina nell' ultima giornata della settimana, come a dire..........ma ci siamo sbagliati!?!
Veniamo da un lungo periodo di positività dei mercati azionari, che si sono apprezzati continuativamente da luglio 2012, valido in particolar modo di Wall Street, potrebbero essere i primi segnali di una possibile inversione, attendiamo conferme dall' analisi tecnica.
Dall' economia europea è già diverso tempo che arrivano dati preoccupanti, infatti i mercati azionari del vecchio continente hanno cominciato una lenta discesa da fine gennaio.
In Europa si sentono pesantemente gli effetti della contrazione economica, ma la fiducia sulla possibilità di buone notizie provenienti da oltre oceano, per uscire tutti da questo momento difficile era sino ad ora palpabile sui mercati.
Ma questa settimana una sequela di notizie arrivate a metà settimana, hanno innescato un brutto movimento ribassista durato solo due giornate, ma potrebbero essere l'inizio di un movimento più consistente.
Le indicazioni arrivate dalle Minute della Fed, indicano possibili cambiamenti nell'allentamento quantitativo nel mese di marzo , significa che stanno arrivando i primi dubbi sulla volontà di mantenere la politica espansiva che dal 2009 ad oggi ha tenuto in piedi la borsa americana. Ricordiamo che Wall Street è ai massimi economici a 5 anni.
Congiuntamente la pubblicazione di dati macroeconomici poco incoraggianti, come le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione in aumento e superiori alle previsioni degli analisti, il superindice inferiore alle attese; l' indice di Philadelphia , cioè l'indicatore del settore manifatturiero statunitense, affondato a febbraio a -12,5 pts, hanno creato un veloce sell off creando due giornate particolarmente difficili per le borse di mezzo mondo.
Comunque bisogna ancora capire se questi siano opportunità di acquisto o di vendita, cioè gli indici nel lungo periodo sono ancora impostati a rialzo e questo è particolarmente vero per gli indici statunitensi, mentre se guardiamo l'Europa, c'è chi va meglio e chi peggio, perché gli indici azionari riflettono l'andamento dei vari paesi della zona Euro.
In Europa è arrivata anche la pubblicazione dei dati delle PMI europee che ha ulteriormente raffreddato le speranze per una uscita rapida dalla recessione.
Infatti risulta essere a 47,3 punti a febbraio dai 48,6 di gennaio, mentre si attendeva un dato di 49 punti.
Ricordiamo che il livello 50 punti sono il limite tra recessione ed espansione dell' economia.
In queste condizioni soprattutto in Europa i grandi investitori aspettano prima entrare in acquisto, così sono partite le vendite che hanno affossato soprattutto la borsa italiana su cui pesa anche l'incognita del risultato elettorale di questo week end.
Dal fronte valutario continua l'apprezzamento del dollaro su euro, in particolar modo dopo la dichiarazioni di Bernake  e sembra voler rialzare la testa il decennale tedesco, il bund.
A dire il vero , anche nei momenti migliori,non è mai sceso sotto quota 141.
Aggiungiamo che la Francia sembra avere problemi con i conti pubblici e come ha detto il suo Ministro dell'Economia non vuole "aggiungere l'austerità alla recessione", forse richiederanno una maggior quantità di tempo per rientrare visto che ha detto in conferenza stampa "Ci sono le condizioni per chiedere un rinvio dell'obiettivo nominale previsto sul 2013" in termini di deficit, sopra tutto in presenza di un calo della crescita economica che abbia avuto un impatto sui suoi conti pubblici.
Sul fronte commodities , assistiamo ad un rientro delle quotazioni del petrolio che comunque si mantengono sopra a 90 dollari a barile, ma il mercato più penalizzato è stato quello dell'oro.
Chiude sotto 1.600 dollari l'oncia  e si trova ad un passo da un area di minimi importantissimi(1520/30) che farà da spartiacque da un possibile inizio di ribasso di lungo periodo e la continuazione del rialzo del lungo periodo.


Euro dollaro giornaliero

Continua la discesa dell' euro,  causata dei dati economici non certo brillanti dell'eurozona e dalla dichiarazione di  Bernake, Governatore della Federal Reserve di una possibile riduzione nel mese di marzo di QE.
Come si vede dal grafico il supporto dato dalla trend line disegnata è stato bucato ed ora il possibile approdo di questo ribasso è area 1.3050.
Aree di resistenza sono: 1,3260, poi 1,3320 e 1,34 ,ma solo il superamento di 1,3490 può invertire l'andamento.

Chiusure mercati
Dax---------------7.661------(+0,85%)
Cac --------------3.706------(+1,25%)
Dow Jones------13.986------(+0,07%)
SP500-------------1.515------(-0,33%)
Ftse Mib---------16.233------(-1,56%)
Nasdaq 100-------2.734-------(-1,04%)
Euro dollaro-----1,3189------(-1,28%)
Oro---------------1.576$------(-2,50%)
Petrolio---------93,35$-------(-3,45%)
Nikkei----------11.505------(+0,98%)
Hang Seng-----22.782-------(-1,83%)

SP500 giornaliero
Questa settimana l'America ha avuto un giorno in meno di borse aperte a causa del President day.
Si vede come dopo aver fatto un nuovo top a 1531 martedì 19 febbraio, ha effettuato una virata a 180° ed è andata a ritestare un area di supporto molto importante 1495 punti da cui ha successivamente rimbalzato.
Il trend è potentemente rialzista e sino a che non ci saranno chiusure sotto 1.495 punti  c'è solo la possibilità di vedere nuovi rialzi. Come dicevo anche la settimana scorsa siamo in area di massimi quindi attenzione perchè quando partiranno i ribassi l'inversione sarà sul tipo di quella vista in questa ottava. I supporti 1495 e resistenze 1531 punti.
Dax giornaliero
La trenline è stata toccata nel minimo di giovedì e con il rimbalzo di venerdì sembra tenere. Se la settimana prossima non vengono bucati i minimi di giovedì è anche possibile vedere un minirally dell'indice di Francoforte. Quindi un importantissima area di supporto si trova a 7550, e se dovesse essere bucata si vedranno nuovi minimi. Viceversa un area di resistenza è quella posta a 7.750, livello al quale è stato bloccato nel rialzo di mercoledì. Ftse Mib giornaliero
L'indice di Milano dopo aver toccato quota 16.000 punti venerdì ha avuto un rimbalzo che ora diventa una resistenza statica. Questo livello se dovesse essere bucato si potrebbero innescare ulteriori discese sino a aree 15850 /15800 punti, oltre il quale si innesca un trend ribassista. Il movimento effettuato è stato molto brusco e repentino chissà quanto condizionato dalle attese di tipo politico . Decisivo sarà l'esito elettorale e difficile una previsione quindi dell' andamento del mercato, perché se una certa positività viene espressa nell' andamento di altri indici, per quello italiano invece molto ardua una previsione.



Calendario degli eventi macroeconomici della settimana in corso http://online.wsj.com/mdc/public/page/2_3063-globalEconomicCalendar.html

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