sabato 25 febbraio 2012

9 Report settimana 27 Febbraio 2 Marzo 2012

Commento sintetico della settimana di consuntivo

In molti pensano che il vero problema per l’Eurozona è che imponendo misure di austerità alla Grecia e tagliando l’accesso del Paese ad ulteriore credito, l’economia ellenica stia ora implodendo.
Quindi nonostante sia arrivata in settimana la notizia del via libera all'accesso dei 130 mld di euro per evitare il default, con l’impoverimento dell’economia, si sia andati seriamente a compromettere la capacità futura della Grecia di rimborsare i finanziamenti ottenuti e di ricostruzione della propria economia.

La Germania sta spingendo la Grecia verso una direzione simile a quella vista nella Grande Depressione degli Stati Uniti del 1929 quando si era giunti ad una disoccupazione al 20%pari a quello attualmente raggiunto in Grecia.
Il popolo si sta ribellando a questa medicina molto amara nelle nuove misure di austerità.

Il problema fondamentale per la Grecia è che, fino all’introduzione dell’Euro, la sua economia non aveva mai operato con una moneta forte.

Quando la Dracma era la moneta nazionale, l’economia greca era più o meno in grado di continuare a funzionare, nonostante l’eccessiva spesa pubblica. Per tamponare il problema dell’elevato livello di indebitamento, il Governo ricorreva all’emissione di nuove dracme, il che non faceva che aumentare ulteriormente il proprio debito pubblico.
Il debito pubblico è sempre stato una caratteristica costante dell’economia greca ma questo dovevano saperlo nella Bce.

Quindi questo scenario in chi manovra le leve del potere poteva essere ipotizzato.

Per entrare nell’Eurozona si doveva rinunciare alla Dracma e perdere la propria Banca centrale. Si sarebbe persa la possibilità di stampare moneta con la conseguenza ad inflazionare il proprio debito.

Ora il PIL si sta contraendo bruscamente in linea con la crescente disoccupazione e il tessuto sociale si sta lacerando.
La soluzione non è semplice per la Grecia e ci vorranno anni, se non decenni per uscirne.

Saranno in grado i Paesi dell’Eurozona a trovare una soluzione sostenibile sul lungo termine per aiutare la Grecia a ritornare sulla strada della crescita?

Questa è la domanda cruciale che tiene tutt'oggi sospesi i mercati e l'impressione è che si sia solo guadagnato tempo rimandando il problema più avanti.

Infatti ci si sarebbe aspettata una esplosione delle quotazioni dei mercati azionari al via libera avvenuto martedì dell' ulteriore aiuto alla Grecia. I grosso macigno che pesava sulle spalle dell'eurozona è stato levato...........ma non è ancora così qualcosa tiene i mercati ancorati ai livelli della settimana prima.

Intanto elenchiamo di seguito i fatti avvenuti nell'ottava appena passata:

Lunedì 20 Febbraio - Per l' America è un gionata di festa per il President Day.
Sulle piazze finanziarie mondiali prevale un moderato ottimismo,per due motivi.
Il primo: l' allentamento della politica monetaria cinese per combattere il rallentamento della sua crescita economica .
Il secondo:sulle attese di un imminente accordo per un secondo pacchetto di aiuti alla Grecia. Il segretario al Tesoro Usa Geithner ha invitato il Fmi a supportare il piano di aiuti ala Grecia messi a punto dala Bce.
Cina e Giappone, hanno espresso il loro impegno comune a rispondere alle richieste di finanziamento da parte del Fmi.

Martedì 21 Febbraio - Standard & Poor's conferma AA- del Giappone e mantiene l'outlook negativo se la crescita economica è inferiore alle previsioni e se ci fosse un ulteriore aumento del debito pubblico procederebbe a un downgrade.
Il Giappone ha messo a segno un deficit commerciale record a gennaio (JPY1.478 mld).
L'Eurogruppo finalmente sblocca il secondo piano di aiuti finanziari alla Grecia, i EUR130 mld consentonoo ad Atene di evitare il default 'disordinato' nel mese di marzo2012.
L'Ecofin prevede che Atene riduca il rapporto debito/Pil al 120,5% entro il 2020 (lo 0,5% oltre l'obiettivo originario) e che i creditori privati accettino una svalutazione di 53,5%.

Mercoledì 22 Febbraio2011
I timori che la Grecia possa avere difficoltà a implementare le dure misure di austerità imposte per consentire il via libera al secondo pacchetto di aiuti, mantiene un certo scetticismo sui mercati.
Quarto mese consecutivo di contrazione per il comparto manifatturiero cinese.
Aumentano i problemi con Iran e ne risentono le quotazione dei prezzi del petrolio.

Giovedì 23 Febbraio - In Italia secondo la Commissione Europea l'inflazione armonizzata nel 2012 resterà al 2,9% e l'attività economica si stabilizzerà nella seconda metà dell'anno.
Il PIL italiano a -1,3% (da +0,1% della precedente stima di novembre).
Le previsioni di crescita del 2012della i Germania (+0,6 da +0,8%) e dellaFrancia (+0,4% da +0,6%), sono state riviste a ribasso, il Pil di Eurozona scenderà dello 0,3%.
L'indice che misura la fiducia dei consumatori in Italia è salito in febbraio a 94,2 pts, da 91,8
di gennaio e sopra le attese (92,0).
In Germania l'indice IFO che misura la fiducia delle imprese è cresciuto in febbraio a 109.6
pts da 108,3 di gennaio, sopra il consensus che era pari a 108,8 pts.
Dagli Stati Uniti le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono state pari meglio delle stime 351 mila unità (attese 354.000).
Sempre negli Usa i prezzi delle case sono saliti dello 0,7% m/m in dicembre, come in
novembre, ma calati dello 0,8% su base annuale dopo il -1,8% di novembre.

Venerdì 24 Febbraio - Inizia a Città del Messico, il G20 finanziario in cui si parlerà della crisi debitoria europea. I paesi della zona euro vorrebbero un potenziamento delle risorse del Fmi, a sostengo delle economie più colpite dalle tensioni finanziarie. Dal fronte macro statunitense, la vendita di nuove case in gennaio è stata di 321.000 unità, meglio delle attese. L'indice di fiducia dei consumatori elaborato dall'Università del Michigan in febbraio è salito a 75,3 pts, al di sopra delle aspettative (73,0) .. Il PIL del quarto trimestre in Gran Bretagna è in contrazione del -0,2% t/t. Brusco rallentamento per le vendite al dettaglio in dicembre in Italia. Su base annua la frenata è di -3,7% che peggiora il -1,80% di novembre.
Il PIL tedesco del quarto trimestre 2011 finale è stato confermato al -0,2% t/t .

Dal mercato delle commodities rileviamo un apprezzamento dell' oro e dei preziosi, ma ancor più del petrolio.

Su quest'ultimo incidono notevolmente le tensioni esistenti con l'Iran.

In settimana l'euro si è apprezzato oltre che su dollaro anche su yen e sterlina.

Euro dollaro giornaliero

Settimana segn

ata dall' ottimismo per quanto riguarda il cambio euro dollaro.

Dopo uno stazionamento intorno ad area 1,33 negli ultimi 2 giorni della settimana è stato fatto un gran balzo che ha portato all' apprezzamento del valore dell'euro su dollaro.

Questo ha portato a far pesare di meno l'apprezzamento che c'è stato sul prezzo del petrolio alle tasche degli europei .
Il cambio è arrivato ad un traguardo importante al 50% del range che parte dal Top del 26 ottobre 2011 al bottom del 13 Gennaio 2012.

A questo punto se il cambio dovesse continuare la sua ascesa, la teoria delle onde di Fibbonacci verrebbe negata, bisogna quindi attendere l'evoluzione perchè potrebbe essere stato fatto un top da cui riparte la gamba ribassista.

Comunque nel caso di un ulteriore rafforzamento il suo obiettivo sembra essere area 1,37.
Viceversa, 1,325 prima e successivamente altra area di supporto si trova 1,3050.

Chiusura mercati

Dax------------6.864-----(+0,25%)
Cac ------------3.467-----(+0,77%)
Ftse Mib ------16.490----(-0,,40%)
Dow Jones-----12.982----(+0,27%)
S&P500---------1.365----(+0,40%)
Nasdaq 100-----2.604----(+0,94%)
Euro dollaro----1,3448----(+2,25%)
Oro-------------1.773$----(+3,00%)
Petrolio-------109,60$----(+5,73%)
Nikkei----------9.710-----(+2,45%)
Hang Seng-----21.407 ----(-0,40%)


S&P settimanale

Settimana molto combattuta tra ribassisti e rialzisti, le forze per ora sembrano equilibrate.

Anche se molti animi si stanno surriscaldando, con pensieri ottimistici,quindi consigliano di entrare nell' azionario, guardando il grafico si capisce che ancora non si è decretata la vittoria.

Indubbiamente il rally sin quì fatto è stato importante, ma come detto in passato, attenzione che tutti i problemi, sono sul tavolo e non sono stati per ora realmente risolti.

Dax Giornaliero

L'indice di Francoforte è quasi riuscito a sfiorare i 7.000 punti livello obbiettivo che non ha ancora raggiunto.

In Europa l'ottimismo americano è visto con un certo scetticismo,infatti la chiusura di venerdì che il Dax non è stata sui massimi come invece accaduto per per l'indice Standard &Poor 500 e Dow Jones.

Per la prossima settimana i livelli da tenere presenti sono:chiusure giornaliere sotto 6800 punti riporterebbero verso il supporto posto a 6.600 punti livello .

Viceversa, a rialzo per la continuazione del trend rialzista importante è il superamento in chiusura daily della resistenza a 6955 punti, ma prima di raggiungere tale livello ci sono altre resistenze a 6.890 6.920 e 6.940 punti.


Ftse Mib giornaliero

Anche l'indice di Milano si barcamena da una decina di sedute piuttosto vicino ad un massimo importante, cioè quello che passa a 17.000 punti da cui dovrebbe appoggiarsi e partire la spinta rialzista e che ci farebbe definitivamente dire che è giunta realmente l'ora di posizionarsi su mercato azionario.

Attendiamo conferme grafiche per diventare ottimisti per ora andiamo a vedere i quali sono i livelli interessanti e che possono fornire indicazioni utili.

Chiusure al di sotto di area 16.000 proietterebbe l'indice verso il supporto a 15.700 punti.

Viceversa a rialzo il superamento della resistenza dei 16.500 punti lo proietterebbe verso la resistenza dei 16.700 punti , ma solo il superamento in chiusura di giornata di questo livello potrebbe portare l'indice versi i 17.000 punti.

venerdì 17 febbraio 2012

8 Report Settimana 20 24 Febbraio 2012

Commento sintetico della settimana di consuntivo

La situazione greca ha dominato la scena in maniera totalizzante.

Anche questa settimana infatti ci sono state giornate in cui tutto sembrava risolto a momenti che hanno messo in discussione gli accordi raggiunti e siamo arrivati di nuovo a fine settimana in cui nulla è sicuro, anche se il vento che spira è quello di un ottimismo di fondo.

I listini americani ed europei chiudono sempre più in sù grazie alla spinta data dalla grande liquidità presente sul mercato e anche gli asiatici continuano il recupero, in particolar modo quello giapponese che ha superato brillantemente quota 9.000 .

In verità questa spinta sembra però in fase di esaurimento, o comunque si avverte un rallentamento.

L'incognita del possibile default greco, con tutto quello che comporterebbe sia sul fronte europeo, che su quello mondiale fa stare gli operatori sempre pronti a smobilizzare le posizioni.

Si pensi che mercoledì quando sembrava che non venissero più dati alla Grecia i 130 miliardi in prestito da parte della BCE per pagare i titoli in scadenza a marzo, la borsa di Atene ha perso oltre il 6% e anche le borse europee hanno chiuso in rosso.

Poi le cose si sono un pò ricomposte e il giorno dopo le chiusure hanno completamente recuperato.

Chi ne ha molto risentito di tale situazione è stato il cambio euro dollaro, infatti i primi tre giorni della settimana ci sono state le vendite e gli ultimi 2 giorni c'è stato un parziale recupero.

Da contraltare il bund si è comportato in modo diametralmente opposto al cambio euro dollaro.

Infatti le quotazioni sono tornate versi i 139 punti i primi 3 giorni della settimana ritracciando poi gli ultimi 2 giorni.

Sul fronte delle commodities il petrolio si trova nella parte alta del range sopra a 100 dollari a barile,con una buona performance settimanale, ma ancora non è uscito dal rettangolo che tiene ingabbiati i prezzi.

Per qunato riguarda i preziosi e sia l'oro che l'argento stazionano sempre nella stessa area di prezzi .

La volatilità rimane bassa, intorno a 18, come accade quando ci sono periodi di rialzo.

Euro dollaro giornaliero

Il cambio euro dollaro con le prime tre giornate della settimana ha chiuso sotto la trend line rialzista scaturita dal 17 gennaio.

La causa di tale ripiegamento è l'instabilità che ha creato la situazione greca.

Se nella prossima settimana arrivasse la soluzione definitiva e credibile del debito greco è possibile rivedere il cambio di nuovo verso 1,32-1,33, altrimenti se si dovesse avere ancora una situazione d'instabilità a chiusura giornaliera al di sotto 1,3050 si assisterà ad un approfondimento in direzione 1,29.

Chiusura mercati


Dax------------6.848-----(+2,15%)
Cac ------------3.439-----(+1,68%)
Ftse Mib ------16.547----(+0,73%)
Dow Jones-----12.950----(+1,15%)
S&P500---------1.361----(1,50%)
Nasdaq 100-----2.584----(+1,36%)
Euro dollaro----1,3148----(-0,35%)
Oro-------------1.721$----(+0,25%)
Petrolio-------103,65$----(+4,08%)
Nikkei----------9.475-----(+5,00%)
Hang Seng-----21.491 ----(+3,35%)

S&P500 giornaliero

Con il rialzo di venerdì al doppio massimo con il top di maggio 2011 mancano solo una manciata di punti.

La fiducia sulla solidità della ripresa e della crescita economica negli Stati Uniti e la speculazione che l'Europa non farà fallire la Grecia, sono i due fattori che hanno portato le quotazioni a tali livelli.

Se riuscirà ad uscire da questo livello si potrà avere la continuazione del trend, altrimenti si può pensare di attendere un ritorno delle quotazioni a livelli più bassi.

La trend line rialzista che sostiene le quotazioni passa in area a 1310 punti, mentre il primo supporto si trova 1.340 punti.
Dax giornaliero

L'indice di Francoforte continua la sua fase di rialzo e il prossimo obbiettivo sembra essere la chiusura del gap 6.953/6.912 lasciato aperto ad agosto 2011 .

Le quotazioni hanno come base di appoggio la trend line che passa a 6.550.

Come accade in ogni rally di mercato, ora il timore è quello di un ritracciamento degli indici .

C'è gia stato qualche segnale nelle ultime giornate di contrattazioni, visto il semi-stallo dei principali listini .

Si ricorda che a ribasso c'è gap 6.751/6.811 lasciato aperto venerdì scorso.

Il primo supporto si trova a 6.650 e quello successivo a 6.550.

Ftse mib giornaliero

L'indice di Milano è quello che ha risentito di più dell' incertezza della situazione greca.

C'è stato un certo rallentamento nei prezzi a rialzo, e questo fa supporre la possibilità di una pausa con un ritorno delle quotazioni a livello più basso.

La trend line che sostiene le quotazioni è stata superata con la chiusura di martedì, anche se negli ultimi due giorni i prezzi di chiusura si sono riportati più in alto.

Supporti a ribasso si trovano in area 16.370 e 16.100 punti, mentre le resistenze a rialzo 16.600/ 16.800/ 17.00o punti.

Il combattimento tra i rialzisti ed i ribassisti si vede molto bene con le due ultime candele.

venerdì 10 febbraio 2012

7 Report Settimana 13 18 Febbraio 2012

Commento sintetico della settimana di consuntivo

E' stato decretato la fine del rally di gennaio?

Questa è la domanda che in borsa ci si pone visto l'andamento dell' ultimo giorno della settimana.

Le borse chiudono tutte in rosso, mentre il bund che sembrava perdere valore ha cominciato a rialzare la testa .

L'ottava ha avuto un andamento ambivalente, nella prima parte i rialzi dei mercati azionari e del cambio euro dollaro, sono continuati sulla scia delle settimane precedenti.

Raggiunti i livelli topici indicati nei post precedenti,nella giornata di giovedì, i vari mercati venerdì hanno cominciato un ripiegamento.

All' apparenza i timori sembra si siano scatenati dalle manifestazioni di protesta avvenute in Piazza Sintagma ad Atene, e dopo l'annuncio che il più piccolo dei tre partiti che supporta il Premier ha deciso di sfilarsi e non appoggiare più i nuovi piani di austerità che il Governo ha promesso alla Troika di far approvare prossimamente.

Comunque dopo i rialzi dell' ultimo periodo, investitori professionali hanno preferito dormire sogni tranquilli riducendo l'esposizione al rischio, preferendo andare all'incasso, così hanno venduto le posizioni in attesa degli eventi.

Da un punto di vista macro in settimana non sono giunte grandi novità che possono aver portato il mercato a rialzo prima, nè tanto meno successivamente che possono aver fatto scattare le vendite.

Tutto sembra avvenuto per forza d'inerzia in modo per così dire tradizionale o secondo le regole d'analisi tecnica (doppi massimi etc....)

In pratica da lunedì a tutto mercoledì il tema dominante è stata la Grecia , ogni giorno sembrava quello dell'accordo e della soluzione dell'impasse greca e le borse hanno tirato a rialzo sula scia della speranza.

Giovedì l'annuncio del raggiunto accordo con i creditori privati, venerdì l'accordo con il FMI, la Bce e UE che elargiranno un ulteriore trance di aiuti economici, ma dopo l' approvazione dal proprio Parlamento di un ulteriore piano di rigore, il partito di destra decide di non appoggiare altri tagli a posti pubblici a pensioni e alle riduzioni degli stipendi dei dipendenti pubblici.

Le commodity contrastate con l'oro,argento, in ribasso,mentre il petrolio in rialzo, ma in ambedue senza una vera direzionalità.

Le borse asiatiche si sono mosse all'unisono alle altre piazze borsistiche , riducendo però la perdita delle quotazioni avvenuta negli ultimi due giorni.


Euro Dollaro settimanale

Dal grafico che è su base settimanale si vede come l'andamento dei prezzi sia arrivato a 1,33 e da quel livello sono scattate le vendite.

La trend line che passa per 1,3128 sostiene ancora il mercato e fino a che non verrà superata a ribasso in chiusura giornaliera è ancora presente la forza del pull back che ha fatto partire i prezzi dal minimo del 17 gennaio 2012.

E' possibile che nella settimana entrante si rimanga sui livelli di quella passata, ma se le vendite dovessero superare a ribasso 1,30 si aprirebbe la strada verso la rivisitazione dei minimi.

Chiusura mercati


Dax------------6.692-----(-1,10%)
Cac ------------3.373-----(-1,58%)
Ftse Mib -----16.360-----(-0,50%)
Dow Jones----12.787-----(-0,20%)
S&P500-------1.342-----(-0,30%)
Nasdaq 100----2.547-----(+0,60%)
Euro dollaro---1,3196-----(+0,45%)
Oro------------1.712$-----(-1,05%)
Petrolio------- 99,07 $----(+1,32%)
Nikkei----------8.947-----(+0,05%)
Hang Seng-----20.784 ----(+0,35%)

S&P 500 giornaliero

L'indice di Wall Street ha raggiunto l'area indicata come quella da cui potrebbe partire una correzione.

La trend line che scaturisce dal minimo di Dicembre 2011 mantiene saldamente i prezzi a rialzo.

1.325 è il vello che fa da spartiacque tra rialzo e ribasso.

La prossima settimana forse ci darà indicazioni sulla continuazione o meno della sequenza dei rialzi.

Dax giornaliero

L'indice di Francoforte sembra non aver più la forza per superare la resistenza posta in area6.800 punti.

Ha risentito maggiormente della pressione esercitata dai manifestanti di Piazza Sintagma. L'idea di un possibile default della piccola, ma significativa Grecia fa tremare i polsi al primo Ministro Angela Merkel.

Un forte supporto si trova a quota 6.570 punti. Un ripiegamento sino a questo livello è fisiologico e potrebbe dare la forza per attaccare di nuovo quota 6.800punti. Viceversa se questo primo supporto venisse abbandonato , allora l'approfondimento del ripiegamento sarà sicuramente più importante.

Ftse Mib giornaliero

Il massimo di periodo raggiunto nella giornata di giovedì ha appena sfiorato il range che tiene chiuso il mercato da oltre quattro mesi.

Ripetiamo che sin tanto che non verrà superato tale livello è possibile che le pressioni ribassiste riprendano vita tanto più in un contesto come quello attuale dove sono i problemi di ordine macroeconomico non sono stati risolti.

La trend line che teneva il mercato a rialzo con la chiusura di venerdì è stata rotta a ribasso .

Per cui nella settimana entrante i livelli da tenere sotto osservazione sono:a rialzo l'eventuale recupero dei 16.600 punti riaprirebbero la strada per la rivisitazione dei massimi, viceversa a ribasso la perdita dei 16.250 /16.200 punti aprono la strada verso i 15.600 punti.

venerdì 3 febbraio 2012

6 Report settimana 6 10 Febbraio 2012

Commento sintetico della settimana di consuntivo

Le misure di liquidità messe in campo in dicembre dalla B C E hanno permesso agli istituti bancari di accedere a finanziamenti illimitati dall’Eurotower a prezzi incredibilmente bassi e l'impegno della Fed a mantenere i tassi di interesse a un basso livello fino al 2014, sembra aver fatto cambiare idea ai mercati.

Anche le paure sulla crisi del debito sovrano e sul settore delle bancario pare siano rientrate.

Infatti i rialzi dall' inizio dell'anno le borse hanno rialzi che vanno dal +10,27 del mercato domestico, al +15,00% del Dax di Francoforte,al +5,50 dell'indice americano S&P500 ed anche il cambio euro dollaro ha un bilancio positivo da fine 2011 +1,23%.

La memoria corta degli operatori finanziari anche in questa ottava hanno portato a chiusure tutte positive, sia in Asia che in America ed anche nella vecchia Europa.

Ma la prudenza non è mai troppa , dalla lettura dei grafici attraverso gli strumenti di analisi tecnica si potrebbe pensare che è ora di rientrare ad acquistare sul mercato azionario in particolar modo nel settore più a buon mercato cioè quello finanziario.

Infatti i maggiori rialzi sono stati proprio dei titoli bancari assicurativi, quelli che erano stati abbandonati, svenduti nei mesi caratterizzati da sell, tanto che in Italia vige da questa estate il divieto delle vendite su titoli o futurs allo scoperto .

Ma a ben guardare, i mercati, tutti, stanno ancora muovendosi in una fase laterale e non si può realmente essere ottimisti perchè il famoso fenomeno dei doppi massimi possono innescare vendite con possibili ritorni su quotazioni più basse.

Questo è quanto ci può indicare l'analisi tecnica e da un punto di vista macro c'è da ricordare che le motivazioni per cui i mercati sono scesi sono ancora tutte lì .

E' cambiato solo la quantità di contante in circolo grazie all'aiuto delle banche centrali BCE e Fed, iniettando liquidità sono riuscite a muovere artificialmente i mercati a rialzo.

Per tutta la settimana si è attesa la conclusione delle trattative della Grecia con i privati , relativamente al valore da attribuire al suo debito sovrano, trattativa ancora non conclusa e che tiene in trepidazione gli investitori.
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201202031713401271&chkAgenzie=TMFI&titolo=Grecia,%20agenda%20provvisoria%20trattative%20%C3%A8%20fitta%20di%20impegni

Lunedì 30 Gennaio - il Tesoro italiano ha collocato titoli a 5 e 10 anni per un valore di oltre 7 miliardi di euro.

Gli ultimi collocamenti di titoli a breve termine avevano avuto un bel successo.

Quest'anno in totale i bond venduti dal Tesoro italiano per rifinanziare il proprio debito saranno circa 400 miliardi.

Martedì 31 Gennaio - Notizie non proprio positive per i mercati. Dal Conference Board,la fiducia dei consumatori è scesa al di sotto delle attese del consensus.

Indicazioni negative anche dal Chicago PMI ,l'indice che misura l'attività manifatturiera dell'area di Chicago, a gennaio è sceso su base mensile.

Dal mercato immobiliare, i prezzi delle case Case-Shiller a novembre hanno avuto una contrazione del 3,7%, contro il -3,2% atteso dal consensus.

Mercoledì 1 Febbraio - Dalla Cina secondo i dati dell’ufficio di statistica,l’indice Purchasing managers’ index (PMI) è cresciuto a 50,5 a gennaio, rispetto a 50,3 a dicembre.

Da Bruxelles gli ambasciatori dei paesi della zona Euro firmano il trattato che istituisce l’Esm.

Il trattato stabilisce che i due fondi Efsf/Esm abbiano una dotazione complessiva di 500 Mld€ a allo stesso tempo apre alla possibilità di una modifica della dotazione nel consiglio europeo del 1° marzo.

Finalmente le pressioni speculative sull'Italia stanno diminuendo,per la prima volta c'è un forte ridimensionamento degli spread , è sceso verso i 380 pb. il tasso decennale italiano, cioè al 5,7%, minimo da ottobre 2011, mentre quello a due anni al 3,17% ai minimi da luglio 2011. Anche lo spread portoghese si è ristretto.

Giovedì 2 Febbraio - Il ministero del Tesoro francese ha collocato titoli di stato a 10 anni con un rendimento del 3,13%, in calo rispetto al 3,29% dell'ultima emissione di gennaio. Quanto agli Oat a 8 anni, il rendimento e' stato pari a 2,91% in media, contro il 3,64% dell'asta antecedente.

Venerdì 3 Febbraio - i positivi dati dal mercato del lavoro negli Stati Uniti sono stati creati a gennaio 243.000 nuovi posti lavoro, a fronte di un tasso di disoccupazione che è sceso all’8,3%,il minimo dal febbraio del 2009.

I dati migliori delle attese hanno portato tutte le borse in rialzo, anche se più di una voce dice che i dati sono stati artefatti perchè si è già in campagna elettorale.
http://www.ilgrandebluff.info/2012/02/la-maledizione-de-il-grande-bluff-ed-il.html

Tuttavia, il nervosismo alimentato dall'accordo del governo greco, che afferma di aver bisogno di ancora un po' di tempo prima di chiudere le trattative ci fanno capire come notizie negative che dovessero giungere da questo fronte possono riportare nuova instabilità nei mercati vanificando gli sforzi delle banche centrali.

Sul fronte delle commodities, troviamo il petrolio che è ancora in uno stretto trading range che va da 104 a 92 dollari a barile,la timida ripresa del natural gas termina poco sopra i valori della chiusura della settimana precedente.

Vedremo se le quotazioni con la compressione avuta in passato in concomitanza al freddo polare di questi giorni che sta attraversando l'Europa riporterà le quotazioni come ad inizio settimana.

Preziosi l'oro , l'argento pressochè fermi rispetto alla scorsa settimana ,mentre fanno meglio il platino e il palladio che chiudono in rialzo.

Metalli : alluminio, nikel perdono intorno all' 1,00%,ma il rame recupera e si riporta a livello della chiusura del venerdì scorso.

Ultimo ma non meno importante come indicatore macro economico è il Dry Baltic , che si riferisce al prezzo delle tariffe praticate per il noleggio delle navi giganti che trasportano merci, è a livello dei minimi di Nov 2008, a conferma del clima di recessione che stiamo vivendo.

Questo ultimo indicatore molto importante viene visto come anticipatore del movimento dei mercati.

Euro dollaro giornaliero

Il cambio si è portato in questa ottava sino ad un livello testato più volte 1,32.

Questo sembra lo sparti acque tra un ulteriore allungo e la continuazione della fase discendente.

Se il pullback iniziato il 17 gennaio2012 se dovesse rompere gli argini a ribasso in area 1,30 e ancora più precisamente chiusura giornaliera sotto 1,3070, riporterà le quotazioni a rivedere velocemente 1,29 prima, poi 1,27.

Viceversa per la continuazione si avrà solo se saranno superate chiusure giornaliere a 1,3215.


Chiusura mercati


Dax------------6.764-----(+3,90%)
Cac ------------3.427-----(+3,46%)
Ftse Mib -----16.440-----(+4,01%)
Dow Jones----12.858-----(+1,57%)
S&P500-------1.345-----(+2,08%)
Nasdaq 100----2.528------(+2,90%)
Euro dollaro---1,3156-----(-0,45%)
Oro------------1.729$----(-0,25%)
Petrolio------- 97,75 $-.--(-2,12%)
Nikkei----------8.915----(+1,40%)
Hang Seng-----20.757 ----(+1,35%)

S&P500 giornaliero

Oramai la prova della verità è vicina , infatti affinchè l'indice Americano arrivi a toccare il livello del massimo 2011 mancano più una manciata di punti .

Mentre per il Dow Jones la chiusura di venerdì è già sopra alla chiusura del massimo avvenuta a maggio 2011.

La settimana prossima quindi sembra cruciale perchè chiusure ancora a rialzo darebbero indicazioni positive per i mercati evidenziando la forza dell' allentamento economico.

Viceversa è possibile che da questi livelli si inneschi una discesa dei mercati che se dovessero rompere determinati livelli ci porterebbe a dire che questi saranno i massimi del 2012.

Rimaniamo in attesa delle evoluzioni improntati sulla prudenza.


Dax giornaliero

La borsa di Francoforte ha avuto una ottima performance.

Se dovesse continuare questo allungo si potrebbe arrivare sino 7.000 punti, anche se gli indicatori tecnici dicono che stiamo entrando in area di ipercomprato.

Viceversa la perdita dei 6400 punti dove passa un area di supporto importante darebbe una indicazione meno positiva del mercato.

Ftse Mib giornaliero

Sono ormai mesi che l'indice italiano si muove entro un range che va dai 17.000 punti ai 13.000 punti. Anche i rialzi di questa settimana non hanno cambiato il quadro della situazione.

In un ottica di ulteriori rialzi c'è ancora uno spazio per un allungo dei prezzi.

Solo la fuoriuscita dal livello dei 17.000 punti , in concomitanza agli altri indici darebbe una indicazione di positività dei mercati.

Nel breve la resistenza più vicina è quella di area 15.750 punti, e se venisse superata a ribasso si rivedrebbero le quotazioni tornare verso la linea mediana a 15.000punti.

La raccomandazione della settimana è PRUDENZA .