La situazione greca ha dominato la scena in maniera totalizzante.
Anche questa settimana infatti ci sono state giornate in cui tutto sembrava risolto a momenti che hanno messo in discussione gli accordi raggiunti e siamo arrivati di nuovo a fine settimana in cui nulla è sicuro, anche se il vento che spira è quello di un ottimismo di fondo.
I listini americani ed europei chiudono sempre più in sù grazie alla spinta data dalla grande liquidità presente sul mercato e anche gli asiatici continuano il recupero, in particolar modo quello giapponese che ha superato brillantemente quota 9.000 .
In verità questa spinta sembra però in fase di esaurimento, o comunque si avverte un rallentamento.
L'incognita del possibile default greco, con tutto quello che comporterebbe sia sul fronte europeo, che su quello mondiale fa stare gli operatori sempre pronti a smobilizzare le posizioni.
Si pensi che mercoledì quando sembrava che non venissero più dati alla Grecia i 130 miliardi in prestito da parte della BCE per pagare i titoli in scadenza a marzo, la borsa di Atene ha perso oltre il 6% e anche le borse europee hanno chiuso in rosso.
Poi le cose si sono un pò ricomposte e il giorno dopo le chiusure hanno completamente recuperato.
Chi ne ha molto risentito di tale situazione è stato il cambio euro dollaro, infatti i primi tre giorni della settimana ci sono state le vendite e gli ultimi 2 giorni c'è stato un parziale recupero.
Da contraltare il bund si è comportato in modo diametralmente opposto al cambio euro dollaro.
Infatti le quotazioni sono tornate versi i 139 punti i primi 3 giorni della settimana ritracciando poi gli ultimi 2 giorni.
Sul fronte delle commodities il petrolio si trova nella parte alta del range sopra a 100 dollari a barile,con una buona performance settimanale, ma ancora non è uscito dal rettangolo che tiene ingabbiati i prezzi.
Per qunato riguarda i preziosi e sia l'oro che l'argento stazionano sempre nella stessa area di prezzi .
La volatilità rimane bassa, intorno a 18, come accade quando ci sono periodi di rialzo.
I listini americani ed europei chiudono sempre più in sù grazie alla spinta data dalla grande liquidità presente sul mercato e anche gli asiatici continuano il recupero, in particolar modo quello giapponese che ha superato brillantemente quota 9.000 .
In verità questa spinta sembra però in fase di esaurimento, o comunque si avverte un rallentamento.
L'incognita del possibile default greco, con tutto quello che comporterebbe sia sul fronte europeo, che su quello mondiale fa stare gli operatori sempre pronti a smobilizzare le posizioni.
Si pensi che mercoledì quando sembrava che non venissero più dati alla Grecia i 130 miliardi in prestito da parte della BCE per pagare i titoli in scadenza a marzo, la borsa di Atene ha perso oltre il 6% e anche le borse europee hanno chiuso in rosso.
Poi le cose si sono un pò ricomposte e il giorno dopo le chiusure hanno completamente recuperato.
Chi ne ha molto risentito di tale situazione è stato il cambio euro dollaro, infatti i primi tre giorni della settimana ci sono state le vendite e gli ultimi 2 giorni c'è stato un parziale recupero.
Da contraltare il bund si è comportato in modo diametralmente opposto al cambio euro dollaro.
Infatti le quotazioni sono tornate versi i 139 punti i primi 3 giorni della settimana ritracciando poi gli ultimi 2 giorni.
Sul fronte delle commodities il petrolio si trova nella parte alta del range sopra a 100 dollari a barile,con una buona performance settimanale, ma ancora non è uscito dal rettangolo che tiene ingabbiati i prezzi.
Per qunato riguarda i preziosi e sia l'oro che l'argento stazionano sempre nella stessa area di prezzi .
La volatilità rimane bassa, intorno a 18, come accade quando ci sono periodi di rialzo.
Il cambio euro dollaro con le prime tre giornate della settimana ha chiuso sotto la trend line rialzista scaturita dal 17 gennaio.
La causa di tale ripiegamento è l'instabilità che ha creato la situazione greca.
Se nella prossima settimana arrivasse la soluzione definitiva e credibile del debito greco è possibile rivedere il cambio di nuovo verso 1,32-1,33, altrimenti se si dovesse avere ancora una situazione d'instabilità a chiusura giornaliera al di sotto 1,3050 si assisterà ad un approfondimento in direzione 1,29.
Chiusura mercati
Dax------------6.848-----(+2,15%)
Cac ------------3.439-----(+1,68%)
Ftse Mib ------16.547----(+0,73%)
Dow Jones-----12.950----(+1,15%)
S&P500---------1.361----(1,50%)
Nasdaq 100-----2.584----(+1,36%)
Euro dollaro----1,3148----(-0,35%)
Oro-------------1.721$----(+0,25%)
Petrolio-------103,65$----(+4,08%)
Nikkei----------9.475-----(+5,00%)
Hang Seng-----21.491 ----(+3,35%)

Con il rialzo di venerdì al doppio massimo con il top di maggio 2011 mancano solo una manciata di punti.
La fiducia sulla solidità della ripresa e della crescita economica negli Stati Uniti e la speculazione che l'Europa non farà fallire la Grecia, sono i due fattori che hanno portato le quotazioni a tali livelli.
Se riuscirà ad uscire da questo livello si potrà avere la continuazione del trend, altrimenti si può pensare di attendere un ritorno delle quotazioni a livelli più bassi.
La trend line rialzista che sostiene le quotazioni passa in area a 1310 punti, mentre il primo supporto si trova 1.340 punti.
Dax giornaliero

L'indice di Francoforte continua la sua fase di rialzo e il prossimo obbiettivo sembra essere la chiusura del gap 6.953/6.912 lasciato aperto ad agosto 2011 .
Le quotazioni hanno come base di appoggio la trend line che passa a 6.550.
Come accade in ogni rally di mercato, ora il timore è quello di un ritracciamento degli indici .
C'è gia stato qualche segnale nelle ultime giornate di contrattazioni, visto il semi-stallo dei principali listini .
Come accade in ogni rally di mercato, ora il timore è quello di un ritracciamento degli indici .
C'è gia stato qualche segnale nelle ultime giornate di contrattazioni, visto il semi-stallo dei principali listini .
Si ricorda che a ribasso c'è gap 6.751/6.811 lasciato aperto venerdì scorso.
Il primo supporto si trova a 6.650 e quello successivo a 6.550.
L'indice di Milano è quello che ha risentito di più dell' incertezza della situazione greca.
C'è stato un certo rallentamento nei prezzi a rialzo, e questo fa supporre la possibilità di una pausa con un ritorno delle quotazioni a livello più basso.
La trend line che sostiene le quotazioni è stata superata con la chiusura di martedì, anche se negli ultimi due giorni i prezzi di chiusura si sono riportati più in alto.
Supporti a ribasso si trovano in area 16.370 e 16.100 punti, mentre le resistenze a rialzo 16.600/ 16.800/ 17.00o punti.
Il combattimento tra i rialzisti ed i ribassisti si vede molto bene con le due ultime candele.
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