venerdì 10 maggio 2013

19 Report Settimana 13 17 Maggio 2013

Commento sintetico della settimana di consuntivo

La settimana appena trascorsa è la quinta consecutiva in cui i mercati azionari europei, americani e asiatici continuano a macinare massimi su massimi.

Gli indicatori macro più importanti che in questa ottava hanno fatto muovere i mercati in sù sono stati diversi.

Il primo è arrivato dalla Germania, in cui gli ordini industriali sono aumentati a marzo del 2,2%, il consensus era -0,50, quindi meglio delle attese.

Vista l'importanza di questa economia nell' interno della UE, questo dato è stato interpretato come un allontanamento dal tanto temuto pericolo che l'Europa possa frenare o come più volte ripetuto fare da zavorra alla ripresa economica .

In Francia la bilancia commerciale di marzo ha avuto un deficit di EUR4,69 mld, in calo rispetto ai EUR5,645 mld del mese precedente, mentre la produzione industriale ha registrato un calo dello 0,9% rispetto al +0,8% del mese precedente ed una flessione del 2,5% su base annuale dal -2,9% della precedente rilevazione.

La borsa di Francoforte forte dei suoi dati ha trainato anche quella americana ed entrambe hanno registrato nuovi record storici.

Chiaramente alla base di tutta questa euforia ci sono le politiche espansive delle Banche Centrali.

A tal proposito ricordiamo che  la Reserve Bank of Australia ha tagliato i suoi tassi d'interesse e anche la Banca Centrale della Polonia ha tagliato il tasso d'interesse portandolo al 3%.

La Bank of England ha lasciato i tassi di interesse allo 0,5%, e mantiene il suo programma di acquisto di asset a GBP375 mld.
La produzione industriale del Regno Unito in marzo è in progresso dello 0,7%, sopra le attese che erano per un +0,2%, salendo così -1,4% per l'anno in corso.
Venerdì in Italia il Tesoro sono stati allocati titoli con scadenza annuale per EUR7 mld al rendimento dello 0,922% (dallo 0,703%), raggiungendo il più basso livello dall’introduzione dell’euro, questo ha avuto l'effetto positivo in borsa italiana, anche se  la produzione industriale ha segnato a marzo un calo dello 0,8% rispetto al mese precedente e del 9,5% su base annuale, sotto il consenso degli analisti.
Dall' Asia la notizia che nel mese di marzo le esportazioni e le importazioni della Cina sono cresciute più di quanto atteso dagli economisti migliorando così la sua bilancia commerciale fa ben sperare e gli investitori  timono meno una ripresa dalla crisi.

Dal Giappone nuovo rally di Tokio sulla debolezza dello yen , infatti i dati societari delle aziende maggiormente votate all' esportazione hanno presentato bilanci in crescita che ha favorito l'ascesa del Nikkei.

Si registra anche in questa ottava in America una riduzione dei sussidi di disoccupazione settimanali , questo indica una aumento dell' occupazione.

Giovedì è iniziata in Gran Bretagna la riunione dei ministri finanziari e dei banchieri centrali del G7 che terminerà sabato.
Si parlerà soprattutto della prosecuzione della riforma del sistema bancario e finanziario affinché dopo il caso Cipro, questi diventino strumenti per la stabilizzazione del sistema.
Altro tema che verrà trattato è il sostegno alla ripresa economica globale.

La salita degli indici azionari non dà ancora segnali di stanchezza, anche se sembra molto tirati e  diversi gli operatori  pensano siamo vicini ad  un ritracciamento, se non altro per riprendere fiato.
Da un punto di vista tecnico non ci sono indicazioni  di ribasso.

Un nuovo possibile centro di crisi finanziaria potrebbe presentarsi a breve con la Slovenia.
Il governo del Paese ha presentato questa settimana un pacchetto di riforme, con aumento delle imposte e privatizzazioni, per tentare di ridurre il deficit 2014 del paese.

Dal fronte obbligazionario ci constata una discesa sia dello spreads Btp Bund, che una discesa del Bund stesso che chiude sotto 145 punti, anche Tbond americano ha avuto un forte movimento di ribasso di recente .

Non era logico vedere un apprezzamento del mercato obbligazionario e di quello azionario in contemporanea.

Sulle commodities  sono in una fase laterale,oro,petrolio, argento,  bilancio settimanale negativo di  natural gas, mentre il rame   ha un bilancio positivo.

Euro dollaro giornaliero
Dopo i primi giorni in cui il cambio euro-dollaro era riuscito a recuperare 1,3168 nella giornata di giovedì e venerdì le quotazioni sono scese molto con una brusca correzione compromettendo la struttura grafica di breve termine.
La forte pressione ribassista lo ha spinto a toccare 1.2950, sotto 1,30 dove passa il supporto di Fibonacci corrispondente al 50% del range dal bottom effettuato il 27 marzo e terminato con il top del 1 Maggio .
Alcuni indicatori hanno un pericoloso rafforzamento della pressione ribassista come la chiusura sotto la media mobile giornaliera a 50 Periodi.
Con il cedimento del supporto a 1,2950 arriverà un chiaro segnale ribassista. Viceversa potrebbe continuare la fase lateralizzazione e le resistenze da superare sono a 1,3110-1,3120 e quella successiva in area 1,32.
Per un’inversione rialzista solo il breakout dalla area 1,322-1,3240.

Chiusure mercati

Dax---------------8.278------(+1,90%)
Cac --------------3.953------(+1,25%)
Ftse Mib---------17.284-----(+2,65%)
Dow Jones--------14.973-----(+1,70%)
SP500-------------1.630------(+0,95%)
Nasdaq 100-------2.981------(+0,83%)
Euro dollaro-----1,3116------(+0,56%)
Oro---------------1.443$------(-0,65%)
Petrolio----------95,87$-------(-0.87%)
Nikkei-----------14.820------(+3.40%)
Hang Seng------23.321------(+2,55%)


SP500 giornaliero

Chiusura oltre 1600 punti per SP500, oltre 15.000 per Dow Jones e oltre 3.400 punti per il NASDAQ.
I primi 2 si trovano ai massimi storici.
Per quanto riguarda l'indice a lato, lo SP 500 su lungo periodo solo discesa sotto 1.480 punti potrebbe rimettere in discussione il quadro ottimistico di fondo.
 Nel breve i supporti su cui si può entrare in fase di debolezza, per approfittare  di possibili ulteriori allunghi sono area 1.620/1.610. In fase di forza invece bisogna attendere il breakout 1.634 dove riceverà un ulteriore spinta al ribasso.

Dax giornaliero
L'indice di Francoforte questa settimana ha mostrato una notevole forza tanto che diversi operatori pensano che ci sia una rotazione tra gli indici americani e quelli europei.
Si attendono a questo punto che performerà meglio la vecchia Europa e  in pole position  si trova la Germania.
L'inclinazione della trend line che sostiene questo mercato è veramente forte e dal 22 Aprile a oggi ha guadagnato il 12%.
Ci si potrebbe anche attendere una fase di ritorno dei prezzi più in basso visto l'inclinazione avuta nella fase rialzista e la barra he si è formata venerdì potrebbe indicare un esaurimento della spinta rialzista.
In supporto molto importante di lungo periodo è in area 8.050/8060 punti.
Nel breve  le aree su cui potrebbe ricaricarsi sono : la prima a 8.200 punti e la seconda  più in basso a 8.100/8.120 punti.
Nelle fasi di debolezza si potrebbe tentare un acquisto con stop sotto il minimo dell'area.
Al breakout dell' area dei massimi è un altro punto d'ingresso perchè si calamiteranno molti acquirenti.
Sconsigliato mettersi contro la tendenza di mercato.


Ftse Mib giornaliero
Settimana più che positiva anche per Milano.
L'obiettivo di questo rialzo sembra essere il raggiungimento di quota 18.000 punti.
Il vecchio detto di Wall Street sell in May and go away per ora deve essere rimandato, a meno che quelli di questa ottava non siano i massimi di periodo. Per ora non ci sono segnali per abbandonare le piazze finanziarie.
Anche le indicazioni che ci provengono dall' obbligazionario indicano una continuazione della salita degli indici azionari.
Nel breve è possibile assistere ad una pausa di riflessione, in cui l'indice potrebbe tornare su supporto in area 16.000/15.900 punti o più in basso 16.600 punti, ma non deve chiudere sotto 16.500 punti per non compromettere la figura rialzista.
La fuoriuscita dei prezzi dai massimi di venerdì a 17360 calamiterà ancora l'attenzione degli acquirenti spingendo l'indice verso il suo obiettivo.


Calendario degli eventi macroeconomici della settimana in corso http://online.wsj.com/mdc/public/page/2_3063-globalEconomicCalendar.html

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