sabato 28 luglio 2012

31 Report settimana 30 Luglio 03 Agosto 2012

Commento sintetico della settimana di consuntivo


 Per chi ancora non avesse capito che il problema finanziario che l'Italia sta vivendo in questo momento è solo ed esclusivamente di natura politica, quello accaduto in settimana chiarisce che la chiave d'uscita della attuale ingarbugliata situazione potrà essere solo presa fuori dal territorio nazionale.


 I nostri politici che nel frattempo hanno perso di credibilità da parte della maggioranza degli elettori, pensano troppo in piccolo, credono di poter incidere sull'andamento dello spreads o delle borse, mentre è evidente che i giochi vengono fatti in altre sedi. 


 A questo punto Roma non ha più ragione di esistere , se non come governo regionale e come italiani dovremmo solo eleggere dei delegati che in sede europea rappresentino gli interessi di questa parte dell' Europa . 


 Speriamo così di liberarci dei soli volti che da trent'anni si presentano elezione dopo elezione sempre gli stessi e che sono responsabili (da qualsiasi parte parlino) della attuale debito pubblico e credibilità dell'Italia. 


 Tornando a quanto avvenuto questa settimana sulle piazze finanziarie, dopo una prima fase di pessimismo dettata dalla solita indecisione sulla possibile risoluzione dei paesi meno virtuosi della zona euro, giovedì 26 è arrivata finalmente la voce forte e chiara di Draghi che ha fatto capire che la BCE farà di tutto per salvare l'euro. 


 Appena il giorno prima, gli analisti di Egan-Jones considerata la migliore e la piu' indipendente e affidabile sul mercato finanziario,aveva tagliato il rating sul debito sovrano dell'Italia a CCC-plus da B-plus, pronunciandosi così: 
"L'Italia con i suoi governi regionali ha bisogno di rifinanziare approssimativamente 183 miliardi di euro nel 2012 e 214 miliardi di euro nel 2013 e molto probabilmente, senza un intervento esterno, dovra' far fronte a un aumento dei tassi e a difficolta' di accesso al mercato dei capitali. I rendimenti del bond a 10 anni sono vicini al 6.5%; i tassi sono saliti nonostante precedenti acquisti della Banca centrale europea. Futuri interventi da parte della Bce e del Fmi metteranno a disposizione un po' di liquidita' ma potrebbero rendere subordinati i vecchi creditori.


 L'Italia non puo' rifinanziare tutto il suo debito se l'economia Ue va in recessione. Il rapporto debito/pil continuera' a salire e il paese rimarra' sotto pressione."


 I mercati azionari di tutto il mondo si sono sentiti rinfrancati da una decisione così importante e anche l'euro ha subito rimbalzato su tutte le divise, negli ultimi 2 giorni si sono recuperate oltre 3 figure dal minimo 1,2050 a 1,2360.


Il giorno dopo poi alla solitaria voce del Presidente della BCE si sono aggiunte quelle di Holland e della Merkel, entrambi decisi a difendere la divisa comune ad ogni costo.


Le borse così hanno potuto fortificare e incrementare il  rimbalzo , cosa che in America ha portato gli indici principali oltre i massimi di periodo annientando completamente le discese degli ultimi dieci giorni.


 Anche il bund sembra aver preso la strada della discesa e gli spreads con i titoli di stato dei paesi europei in maggior difficoltà si sono ridotti.


 Allora tutto bene? E' presto per essere così ottimisti, ci vogliono altre decisioni importanti che dissipino tutti dubbi  degli investitori per quanto riguarda il Vecchio Continente. 


La prossima settimana ci sono una serie di vertici a cui parteciperanno i  principali attori incluso Geithner in rappresentanza degli USA , perchè la risoluzione di questa crisi si rifletterà positivamente anche oltre oceano.


Ma proprio da dove è partita questa grande crisi finanziaria potrebbe tornare.


 Il vero grave problema, ancora non preso in considerazione dagli investitori, è il debito pubblico americano salito dal 66% del 2006 al 111% del 2013, cioè quasi al livello di quello italiano, ma con l'aggravante del debito delle famiglie che in America è circa due volte superiore a quello del nostro Paese e guardate cosa scrive il Mauldin Economics


http://www.wallstreetitalia.com/article/1415107/debito/la-francia-somiglia-molto-alla-grecia.aspx


 Sul fronte delle commodities, non ci sono stati movimenti interessanti , come invece avvenuto per i listini azionari rispetto alla scorsa settimana.




Euro dollaro giornaliero


L'euro ha avuto una reazione meno violenta degli indici azionari alle parole di Draghi.
Durante la giornata di venerdì è arrivato a raggiungere 1,24 a cui è seguito un ripiegamento che lo ha portato a chiudere a 1,2330.


Se in questa fase di rialzo riuscirà a chiudere sopra 1,245 è possibile che vada a ritestare il livello posto a 1,26. Sopra tale quota per ora sembra non ci sia possibilità di andare.


Come più volte ribadito viene visto  il suo punto di arrivo  a quota 1,19.




 Chiusura mercati


 Dax-------------6.689-------(+0,95%)
 Cac -------------3.280------(+3,08%)
 Ftse Mib ------13.596-------(+6,86%)
 Dow Jones-----13.079 ------(+2,07%)
 SP500---------1.385--------(+1,66%)
 Nasdaq 100-----2.647-------(+1,06%)
 Euro dollaro----1,2330-----(+1,40%)
 Oro-------------1.622$-----(-2,70%)
 Petrolio--------90,25$------(-0,98%)
 Nikkei----------8.690-------(+0,65%)
 Hang Seng--- 19.275 -------(-1.20%)


SP500 giornaliero


 Wall Street i mercati mostrano tutta la loro forza proprio in questi momenti di reazione come accaduto in questi ultimi due giorni.




 Il Dow Jones ha recuperato e chiuso oltre l'importante soglia dei 13.000 punti e lo SP500 si è portato sopra i massimi di periodo registrati nel mese in corso.


Le prossime resistenze da superare si trovano a 1.405 e successivamente a 1.420 punti.


A ribasso i supporti più importanti si trovano a 1.366 poi a 1.349, ma solo al di sotto dei 1.320 punti verrà negato questa fase di rialzo.




Dax giornaliero


Il balzo in avanti del DAX dalla chiusura di venerdì scorso è stato sotto il punto percentuale, ma se si guarda i minimi effettuati prima della dichiarazione di Draghi è stata +5,60 in una seduta e mezza. e' stata effettuata veramente una galoppata, che ha bisogno di un attimo di riflessione per capire se tanto entusiasmo ha ragione di essere. 


La reazione dei mercati di questi due ultime giornate ci fa capire che c'è voglia di uscire da questa situazione difficile e d'incertezza e probabilmente si sono scaricate tante tensioni accumulate in queste ultime settimane. 


La fuoriuscita definitiva dalla fase di discesa avverrà sopra 6.750 in chiusura di giornata.


 Viceversa (20% di probabilità) una chiusura sotto i 6.500 punti potrebbe portare una nuova fase di negatività che con altrettanta velocità potrebbe riportare le quotazioni a rivedere i minimi.


Ftse Mib giornaliero


L'indice di Milano dopo aver battuto un nuovo minimo, negli ultimi 3 giorni della settimana ha avuto un bel rimbalzone che fa sperare per il meglio.


 Il vero test però si avrà al superamento in chiusura di giornata 13.890.


Questo livello potrebbe stoppare l'ascesa e se non viene superato in chiusura questa che sembra la formazione di la classica ripartenza con inversione di tendenza potrebbe rivelarsi il classico rimbalzo tecnico da cui si può di nuovo scendere.


Per la prossima settimana si prevede la possibilità di una fase di consolidamento sopratutto nei primi giorni dell'ottava poi su eventuali notizie positive un ulteriore balzo in avanti. 


Viceversa la fase negativa viene presa in considerazione al di sotto di 12.950 con definitivo termine del rimbalzo tecnico sotto 12.300 punti.


http://www.youtube.com/watch?v=f24MmRnd4lo&feature=g-all-u


 Quì e troverete gli eventi macroeconomici della settimana 


 http://online.wsj.com/mdc/public/page/2_3063-globalEconomicCalendar.html

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