lunedì 2 novembre 2009

Il giocatore Ben Bernake

Con le carte da gioco si può costruire una casa o un castello di carta. Quando si inizia i primi piani sono piuttosto facili e abbastanza stabili ed anche se qualche carta scivola si può rimettere a posto con facilità senza comprometterne la stabilità.

Man mano che si alzano i piani, diventano più traballanti ed instabili ed il gioco diventa sempre più difficile. Una carta scivola, tre o quattro cadono, il giocatore con pazienza, perizia ,ingegno e mano ferma le mette a posto. Ma il castello di carte si sa che è molto fragile e delicato, facilmente si può distruggere. Non ha delle basi solide su cui poggiare.
Così è possibile che dopo un po' di tentennamenti il castello di carta si distrugga.

Questa metafora utilizzata per illustrare il comportamento dei mercati da marzo ad oggi.

Su cosa si basa la corsa al rialzo iniziata a marzo? Non è simile ad un castello di carte?
La scorsa settimana abbiamo assistito ad uno "scivolone di carte", ancora non sappiamo se il giocatore si uscirà con mano ferma a risistemarle per continuare la sua crescita.
Ricordiamoci comunque e sempre un castello di carte.

La gigantesca immissione di liquidità che i vari governi hanno concordato con le banche centrali dei rispettivi paesi, hanno creato anche un' altra situazione altamente instabile. Cioè un incremento dei deficit pubblici che a sua volta crea uno stress sull'interscambio valutario.
La sterlina e il dollaro hanno avuto sollecitazioni anche del 2% in poche ore.

Cambio Euro dollaro giornaliero

Il dollaro era proiettato verso quota 1,51 e in poche ore è sceso sotto1,48 e questo perchè la Fed sà che i suoi titoli di stato sono meno appetibili a causa della riduzione dei tassi d'interesse avvenuta nei mesi passati per far ripartire le borse.
Ormai vediamo da diversi mesi che c'è una stretta correlazione tra il dollaro e i mercati finanziari.
Quindi la necessità è quella di continuare a far salire le borse per ridurre la crisi di capitalizzazione delle banche,ma si ha anche la necessità di non svalutare troppo il valore del dollaro perchè altrimenti nessuno comprerà più il debito pubblico americano che nel frattempo è notevolmente cresciuto e che le nuove emissioni di T-bills devono rifinanziare.
Sicchè possiamo dire che c'è una specie di patto in cui lo Stato anche se aumenta il deficit pubblico fornisce la liquidità necessaria per aumentare la solidità patrimoniale e le banche investono in parte acquistando titoli di Stato e nei mercati finanziari aumentando le quotazioni borsistiche e contribuendo a reggere questo castello.
Indice di Volatilità giornaliero

Sembra che questo giochino non basti per questo abbiamo assistito ad un aumento della volatilità sia dei mercati finanziari che di quelli valutari.
L'equilibrio sembra sempre di più instabile.
Ben Bernake stà camminando su un percorso molto stretto, perchè l'apprezzamento del dollaro la si vuole per attirare capitali stranieri e per affermare di nuovo la sua supremazia valutaria messa attualmente in crisi dal grande disavanzo pubblico, rischia però d' innescare una brutta flessione delle borse mondiali. Vedremo se questo giochino così difficile gli riuscirà.

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