Commento sintetico della settimana di consuntivo
L'ottava appena trascorsa è stata caratterizzata dalle vendite che si sono scatenate per un mix di fattori.
Primo fra tutti la svalutazione di alcune valute dei Paesi emergenti,gli operatori hanno così ridotto la parte azionaria rifugiandosi in un primo momento su Treasuries e nell'oro.
Le quotazioni del metallo giallo sono salite ai massimi da
metà novembre per leggermente ritracciare sul finire dell' ottava.
Si aggiunge anche il timore, che Paesi come l'Argentina e la Turchia con la riduzione degli stimoli monetari da parte della Fed possano peggiorare la loro situazione e questa espandersi a livello internazionale.
Dopo il forte calo della lira turca si è tenuto un meeting straordinario della Banca centrale turca, dove è stato deliberato un rialzo di tutti i tassi di riferimento, portando l'overnight lending al 12% dal 7,75%
A pesare sulle piazze finanziarie sono state anche alcuni deludenti risultati societari sia in America che in Europa, la stagione delle trimestrali è partita anche quì.
Rimane sempre presente la debole ripresa dell' economia cinese che non compensa quella dell' asfittica Europa.
L' indice manifatturiero cinese ha toccato il punto più basso in sei mesi sotto la soglia dei 50 pts che separano l’espansione dalla contrazione.
Sono usciti anche dati non molto confortanti negli Usa come le vendite di nuove case, che si sono
attestate a dicembre a 414.000 unità, dalle
445.000 della precedente rilevazione e a fronte
di attese per 457.000 unità.
Di pari passo l'indice Mba sulle nuove richieste di mutui ipotecari ha segnato una flessione dello 0,2%,dal +4,7% della precedente rilevazione.
Negli Usa l’indice sulla fiducia dei consumatori elabora dall’Università del Michigan si è attestato a gennaio a 81,2 pts, da 82,5 pts di dicembre e a fronte di attese per 80,4 pts, mentre gli ordini di beni durevoli
hanno registrato a dicembre a sorpresa un crollo.
Il Pil degli Usa è cresciuto
nel quarto trimestre in linea con le attese degli economisti.
La notizia di per sé positiva è stata però messa
in ombra dai timori legati al tapering , chesecondo i piani è stato annunciato per il mese di febbraio di 65 mld di dollari , cioè 10 mld in meno rispetto a gennaio.
Il
Chicago Pmi si è attestato a gennaio a 59,6
pts, da 60,8 pts di dicembre e a fronte di attese
per 59,8 pts.
Le piazze asiatiche hanno sofferto, sono tutte negative, in particolar modo la Cina che venerdì è stata chiusa per festività si trova a ridosso di 22.000 pts.
Passando alle commodities, la quotazione del petrolio è cresciuta, ma ha avuto una battuta d'arresto rispetto ale settimane precedenti,mentre il natural gas continua la salita complice l'ennesima ondata di mal tempo abbattutasi sugli States.
L'oro come abbiamo detto ha beneficiato per metà settimana della turbolenza dei mercati azionari che hanno visto aumentare la loro volatilità, ma negli ultimi due giorni ha leggermente riperso terreno dal massimo.
Dal fronte valutario il cambio euro dollaro si è evidenziato un bel movimento a vantaggio del biglietto verde, la quotazione finale sella settimana si attesta sotto 1,35.
Euro/Dollaro giornaliero
La discesa dell' euro su dollaro questa settimana è stata molto veloce in particolar modo negli ultimi due giorni.
Ha superato la soglia di 1,35 , questo dovrebbe deporre per una continuazione del ribasso, anche se la rapidità della discesa ha creato dell' ipervenduto che deve essere assorbito con un rientro dei prezzi prima di continuare il trend ribassista.
Chiusure mercati
Dax---------------9.306------(-0,50%)
Cac --------------4.165------(+0,08%)
Ftse Mib---------19.418-----(+0,20%)
Dow Jones-------15.699-----(-1,13%)
SP500------------1.779------(-0,06%)
Nasdaq 100------3.521------(-0,20%)
Euro dollaro-----1,3488-----(-1,36%)
Oro---------------1.243------(-0,59%)
Petrolio-----------97,47------(+0,70%)
Nikkei-----------14.635------(-2,20%)
Hang Seng------22.035-------(-2,90%)
SP 500 giornaliero
L'indice di Wall Street è rimasto in una fase laterale questa settimana ed ha un supporto in area 1750 pts.
Questo livello è molto importante , è stato visitato più volte, ma non è stato violato e dopo un adeguata fase di lateralizzazione- accumulazione si potrebbe pensare a una nuova salita.
Se invece a causa di spinte ribassiste l'indice dovesse chiudere sotto, lo scenario prospettato cambierebbe totalmente.
Con un aumento della volatilità, le vendite aumenterebbero in modo esponenziale.
Viceversa se le cose volgeranno in senso positivo si avrà una riduzione di volatilità con continuazione del rialzo.
Dax giornaliero
L'indice di Francoforte è quello che si è comportato peggio,ha ritracciato del 61,8% di Fibonacci e potrebbe essere arrivato in un area di suppoto da dove ricaricarsi prima e poi ripartire per il rialzo.
Importantissima la tenuta di area 9.000 pts perchè altrimenti si apre una discesa e ci sono molti gap da chiudere.
Invece in ottica positiva una ripresa delle quotazioni sopra 9.500 pts sarebbe determinante per sostenere questa visione positiva del mercato azionario.
Ftse Mib giornaliero
Questo grafico è abbastanza esplicativo relativamente alla forza dell' indice italiano rispetto a quello tedesco.
Infatti in questa ondata di vendite Milano ha retto meglio e si è fermata al 38,2% del range mostrato, mentre Francoforte è sceso oltre il 50% e si è attestato a 61,8% del rintracciamento di Fibonacci.
Da questa posizione per altro già identificata nel precedente post potrebbe partire dopo un adeguata fase di accumulazione di nuovo una gamba rialzista.
A ribasso attenzione al supporto tra 19.000 e 19200 punti che se dovesse essere violato è una chiara indicazione di continuazione delle vendite e arriverebbero a pioggia.
A rialzo una chiusura sopra 19.500 punti sarebbe una indicazione che si raggiungeranno nuovi massimi dopo aver superato l'ostacolo dei 20.000 pts.
Essere sempre informati e consapevolmente operare nel mercato. In natura il pesce grosso mangia il pesce piccolo che a sua volta mangia quello ancora più piccolo, così in borsa.Non esistono banche di stati sovrani.Le banche più grandi mangiano quelle più piccole che a loro volta hanno come preda finale il 99% della popolazione. I cancri creditizi e il sistema monetario internazionale hanno gravi problemi, con rendimenti altamente rischiosi e inaccettabilmente bassi.
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