Commento sintetico della settimana di consuntivo
I principali listini internazionali chiudono l'ottava con un certo ottimismo sulle possibili decisioni future da parte dei politici europei che volgano ad una soluzione dei problemi dei Paesi periferici del vecchio continente.
L'aspettativa è anche per ulteriori stimoli stimoli monetari in arrivo anche dagli Stati Uniti.
In pratica si auspica che presto vengano adottate misure che possano aiutare oltre alle problematiche delle banche spagnole e non solo, anche studiati piani per una vera crescita da parte della politica economica europea, così come viene sollecitato da più parti e non ultimo anche dal Presidente Barack Obama.
Secondo il Presidente americano, la crisi dell'eurozona è oltre ad una "minaccia" , anche una fonte di preoccupazione per l'economia mondiale.
Secondo Barack Obama, i leader europei "capiscono la gravità della situazione" e che "c'è una strada" per uscire dai problemi, come "stabilizzare il sistema finanziario e iniettare liquidità nelle banche".
Il sostegno degli Stati Uniti è incondizionato, secondo il Presidente, l'area euro deve "approfondire la collaborazione" e attuare le misure necessarie a "ristabilire la fiducia" delle persone.
Questa settimana con l'uscita dei dati che indicano lo stato di salute dell' economia americana, nel Beige Book preparato dalla Fed, si dice che la crescita economica negli ultimi due mesi è proseguita ad un ritmo “moderato” e che “le assunzioni sono stabili ed in alcuni casi registrano un modesto incremento”.
Nella consueta conferenza stampa dove Draghi ha annunciato il mantenimento dei tassi d'interesse all'1%, ha anche dichiarato che nella Eurozona sono aumentati i rischi per un ribasso dell'economia e dalle indagini effettuate viene messo in evidenza una crescente incertezza sulle prospettive di crescita.
Ha anche dato ad intendere che non è previsto un ulteriore finanziamento a lungo termine, perchè non è questo il compito della Bce, ma invita la politica a farsi carico dei mancati interventi del mondo politico.
Ha confermato per il 2012 le previsioni di crescita dell’Eurozona, comprese nel range -0,5%/+0,3%, ma il range di crescita per il 2013, va da 0,0%/+2,0%, mentre nell' annuncio di marzo scorso era previsto da 0,0%/+2,2% .
Anche nel Regno Unito, la Banca d'Inghilterra ha annunciato la conferma dell'attuale costo del denaro allo 0,5%, livello invariato dal marzo
2009.
Dalla Cina, la Banca Centrale , sorpendendo il mercato ha ridotto il tasso sui depositi di 25 bp, portandolo al 3,25% , si è avuto lo stesso taglio anche per il tasso sui prestiti che scende al 6,31%.
Un 'accordo importantissimo è stato stipulato fra Cina e Giappone sulle transazioni commerciali tra i due paesi, non si utilizzerà più il biglietto verde, ma verranno effettuate in valuta locale.
L'egemonia del dollaro viene attaccata da più parti, e molti analisti vedono la conclusione di un ciclo dominato dalla moneta americana che era iniziata con la fine della Seconda guerra mondiale.
La Cina già nei suoi interscambi, soprattutto per acquisto di petrolio con la Russia utilizzava lo yen e il rublo , mentre per l'acquisto di alcune materie prime prodotte dall' Australia venivano accettate e pagate con dollari aussie.
Anche l’Iran da tempo aveva deciso di non utilizzare più il dollaro per vendere il suo petrolio, nonostante Washington aveva cercato di contrastarlo, la Cina e l’India hanno deciso di acquistare l’oro nero iraniano con la propria moneta, questo indica che il mondo si sta spostando verso est.
Nonostante l'evidenza che il sistema stia diventando sempre meno dollaro-centrico, in questo ultimo mese se si guarda il grafico dollar index , cioè l'indice che monitora l’andamento del biglietto verde contro le valute dei sei principali partner commerciali dell’America si può vedere che ha guadagnato il 5,5%.
Questo significa che il dollaro è comunque visto come uno degli asset più difensivi, tanto che in questa crisi dei debiti sovrani europei molti investitori hanno trovato rifugio nell' acquisto di assets espressi in dollari.
Si sta avvicinando il momento delle lezioni greche , il 17 giugno e sono in molti a vedere questa data come risolutiva in questo periodo di impasse, potrebbe arrivare la smentita o l'imprinting per il futuro movimento direzionale degli indici .
Il bund ha cominciato in questa ottava a dare un timido accenno di ripiegamento, se le situazioni europee si risolveranno è probabile un rientro dei prezzi del titolo obbligazionario tedesco.
Le banche continuano ad essere un importante ago della bilancia, questa settimana è arrivato anche il downgrade sulla Spagna proprio a causa del debito delle banche iberiche.
Il rating di Madrid si trova ora solo un gradino al di sopra del livello ‘junk’, cioè spazzatura.
Questo ha pesato anche sul cambio euro dollaro che ha subito una flessione dopo che le crescenti attese per un intervento delle banche centrali a favore della crescita aveva risollevato nei primi giorni della settimana la moneta unica nei confronti delle principali controparti.
Sul fronte delle commodities, per l'oro e l'argento si è avuto un rimbalzo dai minimi che sembra si sia arrestato nella giornata di venerdì quando questi mercati hanno subito una brusca correzione , forse hanno bisogno di un certo periodo di accumulo prima di riprendere la loro corsa.
Per quel che riguarda il petrolio sembra aver trovato una base di arresto della sua discesa da cui per il momento potrebbe dopo un periodo di consolidamento rimalzare.
Euro Dollaro giornaliero
Il cambio euro-dollaro è salito in area 1,2620-1,2625 poi ha accusato una veloce correzione a causa dela situazione delle banche spagnole e si è arrestato attorno a 1,2540.
La situazione tecnica di breve termine rimane comunque positiva.
Da un punto di vista grafico, solo il superamento di 1,2625 ci fornirebbe un nuovo segnale rialzista con primo target a 1,2680 , un secondo attorno a 1,2750.
Al ribasso invece un segnale short arriverà solo al di sotto di 1,238.
Per ora le aspettative su una grande soluzione alla crisi del debito dell' Euro- zona potrebbero frenare stanno frenando alcuni operatori pronti a vendere euro.
Chiusura mercati
Dax-------------6.130-------(+1,35%)
Cac -------------3.051------(+3,30%)
Ftse Mib ------13.445-------(+5,39%)
Dow Jones-----12.553-------(+3,58%)
S&P500---------1.325-------(+3,50%)
Nasdaq 100----2.559-------(+3,80%)
Euro dollaro---1,2512------(+0,80%)
Oro--------------1.595$-----(-2,00%)
Petrolio--------84,45$----- -(+1,25%)
Nikkei----------8.555--------(+5,50%)
Hang Seng-----18.502 ------(-1,50%)
SP 500 giornaliero
L'indice americano si presenta come il mercato più forte di tutti.
Dai minimi di inizio mese si è avuto in settimana un forte recupero, arrivando quasi ai livelli della settimana passata prima dell' inizio dell'ultima fase di discesa.
Il superamento di 1.333 punti proietterebbe l'indice verso 1.375 prima e verso i massimi successivamente.
Nel breve è possibile che i mercati rimangano in questa stretta fascia dei prezzi tra 1330/1265 in fase di accumulo, in attesa degli esiti delle elezioni greche.
Dax giornaliero
L'indice di Francoforte risulta in queste ultime settimane molto più debole rispetto a diversi mercati internazionali.
Non è ancora fuori-uscito dalla seconda trend line parallela a quella che parte dai massimi ai minimi.
Risulta non aver recuperato nemmeno il 23,6% di tutta
al gamba di ribasso.
Il superamento di 5.900 punti sancirà la fine del pull back, viceversa il recupero dei 6.165 punti punti lo inserisce in una fase di prosecuzione del rialzo proiettandolo verso il successivo obiettivo area 6.440 punti.
Ftse Mib giornaliero
C'è stato un veloce spunto rialzista delle ultime sedute, rimasto al di sopra di importanti supporti grafici.
Il Ftse-Mib ha trovato un valido sostegno attorno a 13.290 punti e da quì i si è avuta una spinta fino in area 13.700. La situazione tecnica di breve termine rimane quindi buona e un possibile recupero avrà da affrontare la prima resistenza a quota 13.500, la seconda a 13.690-13.700 e un terzo in area 13.800/13.850 punti.
Viceversa solo una discesa sotto 13.050 potrebbe innescare una correzione fino a 12.850.
L'inversione ribassista avverrebbe solo al superamento di 12.600 .
Essere sempre informati e consapevolmente operare nel mercato. In natura il pesce grosso mangia il pesce piccolo che a sua volta mangia quello ancora più piccolo, così in borsa.Non esistono banche di stati sovrani.Le banche più grandi mangiano quelle più piccole che a loro volta hanno come preda finale il 99% della popolazione. I cancri creditizi e il sistema monetario internazionale hanno gravi problemi, con rendimenti altamente rischiosi e inaccettabilmente bassi.
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