Commento sintetico della settimana di consuntivo
Anche in questa ottava il sentiment di fondo è stato improntato sulla prudenza con una fase di forte negatività nell' ultima giornata di contrattazioni quando il Dipartimento del Commercio ha annunciato di aver rivisto il dato relativo al Pil Usa del primo trimestre dal 2,2% all’1,9%,congiuntamente al rapporto mensile occupazionale che in maggio sono stati creati solo 69 mila posti di lavoro,facendo salire il tasso di disoccupazione all'8,2%, contro l'8,1% di aprile.
Sono state scaricate tutte le tensioni accumulate legate ai problemi dell' area euro venerdì 1 giugno, le chiusure giornaliere e settimanali infatti dei principali indici mondiali sono stati tutti in rosso.
Di fatto è l'indecisioni da parte della politica europea che tiene sotto scacco i mercati azionari dalla primavera scorsa, che non sembra allentarsi, forse i risultati delle elezioni greche potranno essere risolutive.
Gli operatori finanziari devono capire quale sarà la strada da prendere relativamente all' uscita o meno della Grecia dall' eurozona.
Così è continuata anche questa settimana la folle corsa del bund tedesco registrando di nuovo un massimo storico.
Chi investe nei titoli di stato tedeschi lo fa pensando ad una possibile rottura dell'euro.
Su questo link viene riportato la visione di un analista di Saxo Bank sui possibili scenari della situazione dell' area euro.
http://www.wallstreetitalia.com/article/1385930/debito/il-futuro-dell-euro-quattro-gli-scenari-possibili.aspx
Il rendimento del bund è assolutamente basso e chi sta investendo nei titoli tedeschi pensa che l'euro si sfascerà e che tali titoli verranno convertiti in marchi.
La settimana inizia con il caso della banca spagnola Bankia, che ha creato una certa instabilità(si parla di 19 miliardi di euro)che ha messo pressione i titoli bancari europei.
Il piano proposto dal governo spagnolo era di pompare l’istituto di bond governativi, da usare come collaterale per ricevere prestiti dalla Bce, è stato rigettato dall'istituto di Francoforte che propone una vera e propria ricapitalizzazione.
L'immagine a fianco illustra l'andamento delle vendite al dettaglio per l'economia spagnola .ù
Nel mese di aprile le vendite al dettaglio spagnole hanno subito il peggior calo della loro storia -11,3% su base annua, rispetto al -3,9% della precedente rilevazione.
Anche le vendite al dettaglio dell'economia italiana sono crollate anno su anno, registrando il calo piu' intenso di sempre,di questo non viene riportato il grafico, ma seguire il link http://www.wallstreetitalia.com/article/1386372/dati-macro/vendite-al-dettaglio-un-tonfo-senza-precedenti-in-maggio.aspx
In settimana sono aumentate le pressioni sui titoli spagnoli.
Lo spread è giunto ad un massimo storico 530 pb,con lo spreads con la Germania.
Il rendimento del Bono decennale che sempre più vicino al 7%, livello in cui l' Irlanda,la Grecia e il Portogallo sono state costrette a chiedere il salvataggio.
C'è una corsa agli sportelli delle banche della Penisola Iberica, secondo i dati resi dalla Banca Centrale di Spagna.
Gli spagnoli preoccupati dello stato di salute delle proprie banche e stanno spostando i loro depositi offshore a ritmi crescenti.
Nel mese di marzo, i depositi spostati all'estero sono stati di un valore pari a 66,2 miliardi su base netta, un record massimo.
Dalla Cina arriva la smentita sulla possibilità di introdurre nuovi stimoli economici a supporto della crescita del paese, che dovrebbe rallentare nel 2012, e raggiungere appena +8,2%.
Mentre dagli Stati Uniti viene pubblicata la vendita di case in costruzione che è scesa in aprile del -5,5% m/m da +3,8%di marzo.
Il settore immobiliare negli States non accenna a riprendersi.
Dall'Irlanda arriva la notizia che il referendum tenuto sul patto per l'approvazione del Fiscal Compact è passato con approvazione del popolo irlandese chiamato al non facile test delle urne.
Sull'onda delle economie occidentali anche il Nikkei giapponese e Hang Seng cinese hanno continuato la fase di ribasso.
I principali indici mondiali hanno risentito di un aumento della volatilità implicita a causa della situazione d'instabilità creata dai paesi della zona euro .
Prosegue il trend negativo per il cambio dell’Eur/Usd, l'euro si è depresso nei con fronti di tutte le altre valute, in particolar modo contro Yen.
Sul fronte delle commodities ci sono andamenti alterni, positivo per l'oro che dopo aver toccato il minimo a 1540 $ l'oncia è poi risalito e sembra voler prendere di nuovo un trend positivo, idem per gli altri metalli preziosi.
Mentre per gli altri metalli, rame ,alluminio e nickel sono tutti in trend negativo senza nessun accenno di frenata, come il prezzo del petrolio che continua a scendere.
Il natural gas questa settimana ritraccia leggermente dai massimi.
Euro dollaro giornaliero
L'euro si è depresso sino a livello 1,2288 in intraday, da cui venerdì nel pomeriggio ha avuto una reazione d'orgoglio su rumors di un nuovo Q3 da parte della Federal Reserve.
Se dovesse superare 1,2450 in chiusura di giornata si potrebbe pensare ad un pull back di almeno due figure circa, sino ad 1,2640.Altrimenti si potrebbe direttamente andare a testare 1,19 livello del minimo giugno 2010.
Chiusura mercati
Dax-------------6.050-------(-4,40%)
Cac -------------3.047------(+1,18%)
Ftse Mib ------12.740-------(-3,08%)
Dow Jones-----12.316-------(-3,16%)
S&P500---------1.278-------(-3,14%)
Nasdaq 100----2.458-------(-3,00%)
Euro dollaro---1,2441------(-0,70%)
Oro--------------1.628$-----(3,90%)
Petrolio--------83,27$-----
-(-8.00%)
Nikkei----------8.255--------(-5,00%)
Hang Seng-----18.558 ------(-1,48%)
S&P 500 giornaliero
L'indice americano con la chiusura negativa di venerdì ha chiuso al di sotto dei 38,20% di Fibbonacci del vettore che parte dal minimo di ottobre 2011 al massimo di Aprile 2012.
Questo fa presupporre che l'indice possa andare a testare il 50% di tale vettore a quota 1.250 punti.
Non ci sono indicazioni che possano far prevedere un ritorno delle quotazioni nel box che ha tenuto i prezzi nelle ultime 2 settimane.
Solo un ritorno al disopra dei 1.300 punti potrebbe produrre un richiamo agli acquisti.
Dax giornaliero
L'indice di Francoforte dopo essersi mantenuto per tutta l'ottava sopra i 6.200 punti , venerdì ha pesantemente perso tale livello arrivando a sfiorare i 6.000 punti.
La settimana passata era rimasto nel rettangolo il cui minimo era stato del 18 maggio e nel post n 22 si era ipotizzato un rimbalzo.
Ma il brutto segnale di venerdì ci fa propendere per una continuazione del trend in atto in cui i 5.800 punti potrebbero essere il punto di arrivo.
Considerando il forte iper-venduto si potrebbe anche verificare un rapido recupero dei prezzi che al superamento dei 6.200 punti potrebbe riportare una dose di ottimismo. Da un punto di vista tecnico mancano i segnali per cui è possibile per la prossima ottava vedere i prezzi scendere ancora.
Ftse Mib giornaliero
L'indice di Milano che in questo ultimo periodo ha tanto sofferto si è comportato egregiamente nella peggior giornata della settimana.
Si trova molto vicino al minimo del 2009 che è a 12.330 punti e potrebbe anche andarlo a ritestare prima di prodursi un rimbalzo.
Tutto dipenderà dalle notizie che arriveranno sul fronte macro la prossima settimana.
Se il test del doppio minimo dovesse essere rinviato il superamento di quota 12.800/13.000 potrebbe far presupporre ad un nuovo impulso rialzista.
Quì e troverete gli eventi macroeconomici della settimana
http://online.wsj.com/mdc/public/page/2_3063-globalEconomicCalendar.html
Essere sempre informati e consapevolmente operare nel mercato. In natura il pesce grosso mangia il pesce piccolo che a sua volta mangia quello ancora più piccolo, così in borsa.Non esistono banche di stati sovrani.Le banche più grandi mangiano quelle più piccole che a loro volta hanno come preda finale il 99% della popolazione. I cancri creditizi e il sistema monetario internazionale hanno gravi problemi, con rendimenti altamente rischiosi e inaccettabilmente bassi.
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