La settimana è stata caratterizzata da un andamento orizzontale.
A quest'affermazione si potrebbe pensare ad una calma piatta, invece è stato tutto il contrario, si sono susseguite ondate di acquisti ad ondate di vendita di pari intensità, anche i più vecchi lupi di mare non sanno dove andranno i corsi.
Lunedì il mercato cala, martedì rimbalza anche se gli indicatori macro economici sono disastrosi, mercoledì scende e giovedì va in rosso su Pil migliore del previsto e su miglioramento della richiesta sussidi disoccupazione , mentre risale venerdì su un indice manifatturiero in calo.
Ormai da un pò di tempo ci siamo abituati a navigare a vista.
Al superamento di determinati livelli degli indici americani si era sperato che gli indici azionari prendessero una certa direzionalità, invece nulla di fatto.
Siamo ancora nell'incertezza, non si capisce se questa è una fase di accumulazione (preludio per un rialzo) o una fase di distribuzione (preludio di un ribasso).
L'unico dato incontrovertibile è l'indebolimento del dollaro che va di pari passo ad un rialzo delle materie prime e sopratutto dell'oro.
La Banca centrale Americana nelle scorse settimane aveva prospettato una nuova immissione di liquidità con l'acquisto di titoli di stato o altre attività con la conseguenza di una depressione dei corsi della valuta.
Il biglietto verde resta debole e conseguentemente si rafforzano di le altre principali valute, oltre alle commodities (scambiate in dollari).
In poche parole conviene indebitarsi in dollari che hanno tassi d'interesse vicini a zero e investire in attività più redditizie come le materie prime(carry trade).
La debolezza della moneta americana,ha anche spinto il prezzo dell'oro e delle altre materie prime facendo toccare all'oro un nuovo record storico1.313,20 dollari per oncia a Londra.
Su Irlanda e Portogallo sono scattati nuovi allarmi sulla tenuta dei loro conti pubblici,per ora i debiti sovrani della zona Euro non sono più tanto temuti, così la moneta unica ha toccato quota 1,3790 dollari, anche per altre monete considerate rifugio come il franco svizzero che ha fatto segnare un record storico: 0,9735 franchi per un dollaro. Anche lo yen si aggira attorno ai massimi da due settimane sul dollaro a 83,6.
Per chi volesse investire nei mercati, durante i prossimi giorni converrà fare attenzione al movimento del biglietto verde.
La lettura dei tre articoli sotto riportati rende bene l'idea della difficoltà del periodo.
http://intermarketandmore.finanza.com/lo-scandalo-dell-high-frequency-trading-17398.html
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-10-02/wall-street-balia-dollaro-080612.shtml?uuid=AY7V4pVC
http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1013604
Chiusure mercati
Dax 6.211,34(-1,37%)
Cac 3.692,09(-2,37%)
Ftse Mib 20.391 (-1,43%)
S&P500 1.146,21 (-0,20%)
Dija 10.829,15 (-0,16%)
Nasdaq 100 1.96,80(-1,05%)
Euro dollaro 1,3782 (+2,16%)
Oro 1.319,05 $(+6.55%)
Petrolio 81,775$ (+11,00%)
Euro dollaro giornaliero
Il cambio per antonomasia, è il primo grafico che mostriamo, visto l'importanza che ha assunto la debolezza del dollaro in questo ultimo periodo. E' ormai prossimo all'importante resistenza corrispondente a 61,8% di Fibbonacci del range A_B tracciato sul grafico.
In pratica, il rialzo potrebbe avere uno stop a 1,39, da cui potrebbe partire un trend secondario che riporta i corsi su quotazioni già viste.
S&P 500 giornaliero
S&P 500 giornaliero
Dopo 5 sedute l'indice non ha avuto la forza di discostarsi dalla resistenza 1140 che lo aveva tenuto bloccato.
Questo fa temere ad una falsa partenza. Per le prossime sedute la rottura in chiusura giornaliera di 1150 darebbe un ottimo segno di continuazione di rialzo, proiettando i corsi sino a 1170.Mentre a ribasso importanti sono i livelli 1139 che se rotti in chiusura di giornata l'indice si riporterebbe alla resistenza posta a 1124 .
Dax giornaliero
Dax giornaliero
Viene riportato in basso l'andamento altalenante della settimana.
Come si vede non c'è alcuna direzionalità.
Si è verificato più volte che gli indici europei erano tendenzialmente al rialzo negli orari in cui Wall Street era chiusa, e alla sua apertura invece si è assistito subito ad una intonazione negativa e viceversa.
Si è verificato più volte che gli indici europei erano tendenzialmente al rialzo negli orari in cui Wall Street era chiusa, e alla sua apertura invece si è assistito subito ad una intonazione negativa e viceversa.
Tutto ciò ha enormemente destabilizzato gli operatori ed è significativo perchè le oscillazioni che ci sono state da una parte o dall' altra sono state notevoli.
In alcuni commenti si legge che ora i mercati sono molto tecnici ed è vero perchè può operare solo colui che rimane davanti al monitor per tutta la seduta.
Il rettangolo che tiene il mercato Italiano è 18.000 – 21.600 da ormai 22 le settimane.
Per prendere posizione bisogna aspettare che tutti gli indici abbiano rotto i livelli che ormai sono settimane che teniamo sotto osservazione.
Vediamo se riusciranno a dare un impulso alla direzionalità.
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