venerdì 11 dicembre 2009

Report della settimana 14 - 18 Dicembre 2009

La scorsa settimana ci siamo lasciati con i problemi che provenivano dalla penisola arabica , questa settimana invece tocca all'Europa.
La Grecia è stato il sasso nello stagno che ha messo in subbuglio i mercati.
Il taglio del rating sul debito sovrano della Grecia per cui si è paventato addirittura un default nel caso non vengano prese misure importanti da parte della BcE.
Fitch Christopher Pryce, analista, dopo aver tagliato il rating greco martedì scorso , si è espresso con perplessità sulla capacità dell'istituto centrale europeo di poter mantener fede alle proprie intenzioni per evitare il collasso di uno dei paesi dell'eurozona .
Gran parte delle economie del vecchio continente sono state contagiate dal pessimismo sulle prospettive future.
Dati macroeconomici dell'economia ellenica la produzione industriale in calo del 9,2% rispetto ad un anno prima, a settembre, la flessione era stata del 9%.
A settembre il tasso di disoccupazione in Grecia è salito al 9,1% rispetto al 9% del mese precedente mentre un anno prima si attestava al 7,4%.
Per l'economia europea le brutte notizie proseguono con i dati pubblicati sulla disoccupazione spagnola che è arrivata vicina alla soglia del 20%.
Anche le dichiarazioni del ministro dell'economia tedesca, Wolfgang Schaeuble, che ha affermato come "La crisi finanziaria non è stata superata", aggiungendo che il deficit pubblico della Germania l'anno prossimo sarà almeno il 5% del Pil. Le chiusure settimanali per le principali borse dopo tutto non sono così brutte. Parigi venerdì il Cac 40 chiude a +1,09% a 3798,38 la settimana è in rosso di poco -0,02%. Ibex di Madrid 11594,70 +0,78% con un bilancio settimanale -129%.FTSE Italia All-Share variazione ultimi 5 giorni -2.181% e FTSE Italia STAR variazione ultimi 5 giorni -0.666% .
Decisamente diverso lo scenario macroeconomico per quel che riguarda gli Stati Uniti.
Le notizie arrivate in settimana sono state quasi tutte positive.
S&P 500 a 15 minuti

Viene mostrato l'andamento laterale dei mercati che riporta i movimenti dell'indice americano a 15 minuti.

Le richieste di sussidi alla disoccupazione sono tornate a crescere nell'ultima settimana passando da 457k a 474k.
Giovedì è stata la giornata del deficit commerciale Usa,le attese degli analisti erano per un deficit di 37 miliardi, invece si è assottigliato del 7,6% in ottobre, raggiungendo i 32,9 miliardi di dollari.
Venerdì è stata la volta delle vendite al dettaglio aumentate dell'1,3% in novembre per il terzo mese consecutivo e il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti si e' stato di 73.4 punti, in rialzo dai 67.4 punti del mese precedente , decisamente superiore alle stime di mercato .
Ma a causa dell'apprezzamento del dolaro sulle altre valute il Dow Jones sale solo dello 0,63% a 10.471,50 punti con chiusura settimanale 0,38%, mentre il Nasdaq100 perde lo 0,03% a 2.190,31 punti. Lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,37% chiudendo a 1.106,41 punti con chiusura settimanle +0,22%.
Dopo quest'altro giro di giostra ci troviamo ancora sui livelli di settimane fà.


Dax settimanale
Dax di Francoforte chiude 5709,02 +1,08%, variazione a livello settimanale -1,06%.
Sono 13 settimane che i mercati si muovono a livello laterale e si può vedere in questo grafico che non si riescono a superare i liveli dei massimi registarti ad ottobre.
Sarà ancora possibile un rally prima della fine dell'anno?


FTSE MIB giornaliero

FTSE MIB Variazione ultima settimana -2.407 % .
Con la chiusura in rosso che si è avuta questa settimana è evidente rispetto agli altri mercati europei la debolezza del nostro indice.
La struttura rialzista rimane ancora integra anche se la perdita di momentum è evidente. Il bilancio annuo è ancora molto positivo ad una decina circa di sedute dalla fine.
(Variazione ultimo anno +12,30%)
Un inizio 2009 fortemente ribassista con un sell off di circa un 30% sino al 9 marzo in cui l'indice si è portato a 12.300. Poi è seguito uno recupero straordinario di oltre 12.000 punti sino al 20 Ottobre.Le ultime settimane invece i prezzi sono rimasti ingabbiati in circa 3000 punti, si è venuta a creare una fase laterale. Ora non resta che attendere la fuoriuscita dal trading range (ampio rettangolo) per poter capire la nuova direzionalità dei mercati.


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