domenica 9 marzo 2014

9° Report Settimana 10-14 Marzo 2014

Commento sintetico della settimana di consuntivo

La settimana appena conclusa è stata caratterizzata da movimenti borsistici creati prevalentemente dalla crisi geopolitica che si è sviluppata in Ucraina entrata in contrapposizione con la Russia.

Inizialmente il movimento popolare nato a Kiev pro Europa, ha fatto destituire il governo filo russo .

Successivamente in Crimea, territorio annesso da Cruscov negli anni '60 alla Ucraina, è nata un opposizione della popolazione filo russa che vive in questo territorio .

Nel giro di poche ore il mondo è tornato a respirare le tensioni della guerra fredda con i due blocchi che si sono messi a mostrare i muscoli.

Questo evento ha scatenato un lunedì nero sulle piazze finanziarie mondiali, dove la più penalizzata è stata proprio la borsa di Mosca perdendo in una sola giornata circa il 10% .

Il segnale d'inversione ribassista  creatosi  è stato completamente annullato dalla reazione del giorno successivo in cui è arrivato un certo ottimismo grazie al nuovo Presidente della Fed ed ad un ammorbidimento della posizione di Putin sulla questione ucraina.

Saggiamente Janet Jellen ha  ribadito con  forza che il calendario del  tapering non sarebbe stato così rigido, ma  avrebbe tenuto conto dell' andamento dell' economia ed anche un eventuale aumento dei tassi d'interesse non sarebbe stato imminente.

Queste dichiarazioni  hanno  allentato  la tensione relativamente alle questioni geo-poliche dell' Europa dell' Est, ma allo stesso tempo hanno dimostrato come i mercati si trovino ad essere ostaggi della liquidità .

Per gli operatori finanziari la caccia alle occasioni è stata aperta e ne hanno beneficiato mercati più deboli come la borsa spagnola, quella italiana e persino quella greca.

Per il momento la situazione tecnica di base sembra essersi rafforzata, perché il mercato ha annullato  il segnale d’inversione ribassista e si sono  aperti nuovi spazi di crescita.

Questo è vero per parte dell' Europa e l'America, mentre mercati più maturi come quello di Francoforte stanno dimostrando una maggior debolezza.

Probabile però, anche per quelli che si sono meglio comportati,  prima di vedere ulteriori allunghi ci sia necessità di una fase laterale di accumulazione.

E' delle ultime ore la minaccia di  Putin verso una chiusura  dei rubinetti del gas verso l'Ucraina con la scusa che devono saldare il loro debito.

Intanto pesa sulla Russia  la minaccia di espulsione dal G8 e sanzioni economiche, solo Germania e Italia appaiono appare più caute e puntano alla mediazione.

Altra notizia importante in questo scenario di prove di forza , la banca centrale russa ha sorpreso alzando in settimana  il costo del denaro al 7% dal5,5%, con effetto immediato.

Aumentano così i  rischi inflattivi e legati alla stabilità finanziaria.

Nel quarto trimestre il Pil degli Usa è cresciuto  meno di quanto atteso dagli economisti.

L'indice Michigan e il Chicago PMI relativi a febbraio invece indicano che   la ripresa anche se in modo graduale sta continuando a rafforzarsi.

In settimana è arrivato da parte  della Banca centrale europea il nulla di fatto nel lanciare misure di politica monetaria ulteriormente espansive.

Questo ha portato il cambio eur/usd a balzare fino a $1,3906 dollari, al record in più di due anni.

Successivamente con le notizie giunte da oltre Atlantico sul report occupazionale lavorativo Usa ha  spinto il dollaro recuperando qualcosa nei confronti della moneta unica.

L'indice ISM ha deluso le attese degli analisti e il settore privato ha creato lo scorso mese meno posti di lavoro del previsto e si pensa che sia dipeso dall' ondata di mal tempo e di freddo che ha colpito gli Usa nel mese di febbraio, confermato poi dal beige Book.

Gli analisti pensano che la situazione dovrebbe migliorare nei prossimi mesi.

Le nuove richieste per i sussidi sulla disoccupazione negli Usa sono state nella settimana al 28 febbraio a 323.000 unità, in calo rispetto alle 349.000 della precedente rilevazione e al di sotto delle attese per 338.000 unità.

Gli ordini all’industria hanno evidenziato a gennaio un calo dello 0,7% m/m, dal precedente -2% (attese a -0,4%).

In Germania la produzione industriale ha registrato a gennaio una crescita dello 0,8% (confermando le attese), in progresso rispetto al +0,1% della precedente rilevazione.

Lo spread Btp/Bund a 10 anni è a 177 bp, con il Btp decennale che rende il 3,42%.

Dal fronte commodities c'è stato un certo risveglio per le materie prime come caffè,  zucchero, farina,  palladio mentre l'oro dopo aver  ulteriormente avanzato con la crisi russo-ucraina, è ora in fase di consolidamento, lo stesso per l'argento.

Il petrolio si trova sullo stesso livello della settimana precedente dopo un saliscendi, è presumibile pensare che se le tensioni geopolitiche non si risolveranno continuerà la sua ascesa.

Le piazze finanziarie asiatiche hanno risentito dell' andamento generale con situazioni di contrasto tra una piazza ed un altra, mentre  Tokio ha recuperato e mantenuto la soglia dei 15.000 pts chiudendo in positivo,  Pechino chiude l'ottava con bilancio negativo.

Euro dollaro giornaliero

L'approdo del cambio euro dollaro sembra oramai indirizzarsi verso 1,42, non ci sono state indicazioni macro che possono modificare questa inesorabile ascesa del valore dell' euro, anche perché la Bce non sembra aver intenzione di modificare la sua politica monetaria per rendere più competitivi i paesi dell' eurozona.
A ribasso un supporto importante si trova in area 1,36.70 e successivamente a 1,35, mentre a rialzo superato 1,3915 la successiva resistenza è a 1,42 a livello del picco di fine ottobre 2011.

Chiusure mercati
Dax---------------9.350-----(-3,40%)
Cac --------------4.366------(-0,94%)
Ftse Mib---------20.632-----(+0,96%)

Dow Jones-------16.450-----(+0,47%)
SP500-----------1.877-------(+0,62%)
Nasdaq 100------3.703------(+0,47%)

Euro dollaro-----1,3878-----(+0,50%)

Oro---------------1.337------(+0,80%)
Petrolio----------102,67-----(-0,14%)

Nikkei-----------15.310------(+1,55%)
Hang Seng-----22.660-------(-1,40%)
SP 500 giornaliero
L'indice americano ha nuovamente fatto un massimo storico.
Wall Street con il ribasso di lunedì è come se avesse preso la spinta dal minimo per portarsi a livelli sempre più alti.
Ora il suo primo livello di supporto se dovesse per alcuni giorni ritracciare sarebbe 1.850 pts, mentre a rialzo non avendo storico da confrontare non si può definire il livello di resistenza oltre 1.881 pts.

Dax giornaliero
La borsa di Francoforte, in questa fase mostra una certa debolezza rispetto a piazze che erano rimaste indietro nelle fasi precedenti.

E' proprio questa ricerca di acquisti a prezzi bassi che gli operatori che hanno  premiato piazze come quella di Milano.

Il Dax per avere nuovi rialzi deve superare il massimo di febbraio a 9.700 pts prima e poi  quello di gennaio in area 9.750 /9780 pts.

A ribasso invece superata la resistenza a 9.350 pts potrebbe ritoccare e prendere slancio da 9.100 pts.

Ftse Mib giornaliero

L'indice di Milano si è comportato molto bene , dopo aver preso slancio dal minimo di lunedì a 19.700 pts è riuscito a superare la ostica resistenza che lo aveva tenuto bloccato a 20.550/20.580 pts che ora diventerà un valido supporto.
A rialzo c'è da superare la resistenza a 21.000 pts

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